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 Salvatore RICCOBONO


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In IVRA. Rivista internazionale di diritto romano e antico, LV, 2004-2005. Pietro Cerami lo ha così ricordato:

Il 13 giugno 2005 è morto a Palermo, dove era nato il 13 settembre del 1910, Salvatore Riccobono jr., nipote del celebre romanista Salvatore Riccobono senior, ed apprezzato romanista egli stesso. Conseguita, nel gennaio 1937, la libera docenza in Istituzioni di diritto romano, partecipò ai concorsi a cattedra di Storia antica del 1939 e di Istituzioni di diritto romano del 1940, ottenendo, in entrambi i concorsi, la maturità a pieni voti.  Richiamato alle armi alla fine del 1940, trascorse lunghi e difficili anni di prigionia, nel corso della seconda guerra mondiale (prima in Egitto e poi in India), dal 1940 al 1946. Rientrato in patria nell’agosto del 1946, riprese, dall’anno accademico 1946-1947, la precedente attività didattica e scientifica, forzatamente interrotta. Nominato professore straordinario il 15 dicembre 1960, tenne ininterrottamente, presso l’Ateneo palermitano, il corso di Storia del diritto romano, sino alla data del suo collocamento f.r.   Studioso di notevole spessore culturale e di cospicue doti umane, Salvatore Riccobono jr. riuscì a fondere, in armonica sintesi, ricerca scientifica e missione didattica al servizio degli studia humanitatis e della crescita umana e civile di generazioni di studenti delle Università di Palermo e di Messina. Nell'arco di quasi un cinquantennio, dal 1937, anno della libera docenza in Istituzioni di diritto romano, al 1985, anno del collocamento a riposo, Salvatore Riccobono jr. tenne corsi di insegnamento di diverse discipline storico-giuridiche (Istituzioni di diritto romano, Storia del diritto romano, Storia del diritto italiano, Esegesi delle fonti del diritto romano, Diritto pubblico romano, Papirologia giuridica) presso le Facoltà di Giurisprudenza delle Università di Palermo e di Messina, nonché di altre discipline storiche (Storia romana, Storia antica, Storia dei trattati, Storia economica) presso le Facoltà di Lettere e Filosofia e di Magistero delle Università di Palermo e di Messina e presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Messina. La sua apprezzata ed universalmente riconosciuta propensione al dialogo formativo e l'innata arte maieutica, con la quale riusciva a cavare il meglio da ogni studente, il suo bonario sorriso - non offuscato neppure dalla difficile esperienza dei lunghi anni di prigionia - gli procurarono l'affetto e la stima degli studenti che lo consideravano un sicuro punto di riferimento ed un autentico maestro di studi e di vita. La sua produzione scientifica, malgrado la forzata sosta di oltre sei anni di prigionia, spazia dal diritto costituzionale romano (sono, in particolare, ben noti i suoi contributi allo studio della costituzione augustea) al diritto amministrativo romano (significative appaiono, in questo campo, alcune sue puntuali osservazioni metodologiche in ordine al problema della configurabilità o meno di un diritto amministrativo romano); dal diritto privato al diritto agrario romano; dal diritto giurisprudenziale (nel cui contesto rileva soprattutto la monografia sulla dottrina della mora) al diritto dei papiri. Basti ricordare, con specifico riguardo a quest'ultimo settore, la sua nota edizione critico-filologica del Gnomon dell'Idios logos, dedicata a Leopoldo Wenger, del quale aveva seguito presso l'Università di Monaco di Baviera, negli anni 1933-1935, i corsi romanistici e papirologici. Salvatore Riccobono jr. è stato socio dell'Accademia Peloritana di Messina e dell'Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Palermo, nonché socio e presidente onorario della Società Siciliana per la Storia Patria di Palermo.  Gli aspetti essenziali della sua personalità accademica ed umana sono fondamentalmente due: a) la concezione della didattica come “dialogo formativo” e non già come mero indottrinamento; b) l’idea di “humanitas” come centro e scopo della vita individuale ed associata. L’attività didattica, condotta in chiave eminentemente maieutica è stata infatti, per Salvatore Riccobono jr., nel corso di un cinquantennio circa, una vera e propria “missione”, volta ad inculcare nei discenti il senso ed il “valore” del diritto, al di là ed al di sopra dei suoi puri e semplici contenuti tecnici, cercando di valorizzare, a tal fine, gli universali valori etici, prima ancòra che tecnico-giuridici, della grande iurisprudentia romana. L’idea di humanitas, oggetto esplicito o implicito di molti suoi scritti storico-giuridici, si traduce, nella concezione riccoboniana, in due complementari  principi-guida: il bonum et aequum e l’ordo, inteso ed assunto come essenza costitutiva del ius. L’inscindibilità del bonum (bene comune) e dell’aequum (raccordo fra i contrapposti interessi) dalla matrice dell’ordo, adoperato non già nell’accezione di “assetto autoritativo”, sibbene nella sua peculiare valenza semiologica di “assetto armonico” e di correlazione plurisoggetiva, costituisce il punto centrale della produzione scientifica e della stessa attività didattica di Salvatore Riccobono jr, il quale ricordava frequentemente, soprattutto nel corso delle sue lezioni e dei colloqui con gli allievi, l’enunciato di una epigrafe di Lepitis Magna: ‘Ubi ordo deficit nulla virtus sufficit’, enunciato che sottende ed esprime l’esigenza e la correlata consapevolezza di un funzionale ed insurrogabile raccordo fra valori ed interessi individuali e valori ed interessi generali.Sotto questo profilo si può fondatamente affermare che didattica e ricerca costituirono, nella lunga attività di Salvatore Riccobono jr., un vero e proprio sinolo, nel quale è possibile ravvisare l’aspetto più significativo ed il pregio maggiore della sua opera di docente e di storico del diritto.

Il 14 maggio 2007, su iniziativa dei suoi allievi Pietro Cerami e Gianfranco Purpura, ha avuto luogo, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, una giornata di studio in memoria di Salvatore Riccobono jr., su ‘L’amministrazione dell’impero romano e i papiri’.

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- Augusto e il problema della nuova costituzione, in Annali del Seminario giuridico dell’Università   di Palermo, XV (1936), pp. 363-507.

- Miscellanea critico-storica, in Annali Sem. giur. Palermo, XVII (1937), pp.1-64.

- L’opera di Augusto e lo sviluppo del diritto imperiale, in Annali Sem. giur. Palermo, XVIII (1938), pp. 1-230.

- La politica agraria di Augusto, in Atti Reale Accademia Peloritana, XL, 1938.

- Ruralità, diritto e potenza di Roma, ed. universitaria, Roma,1939, pp. 100.

- Ancora sul “nexum”, in Atti Reale Acc. Peloritana XLI, Messina, 1939. pp. 45-63.

- Il Gnomom dell’idios logos, Palermo, 1950, pp. 1-280.

- L’esperienza etica della storia politica e giuridica di Roma, Palermo.1950, pp. 1444.

- Humanitas, in Atti Congresso internazionale di diritto romano e di storia del diritto, Verona 27-29 sett. 1948, II, Milano, 1951, pp  209-230.

- Profilo storico del diritto romano, Palermo, 1955. pp. 528.

- Il diritto naturale nell’insegnamento di Pio XII, in Ius XI, 1960, 463 ss.

- Il problema della ricostruzione delle strutture amministrative romane, in Atti Accademia Scienze lettere e Arti di Palermo, XXII, 1963, pp. 3-17, e in Synteleia V. Arangio Ruiz, Napoli, 1964, pp.663-672..

- La genesi della mora come mezzo di attuazione del “favor debitoris”, in Il Circolo giuridico, 1963, pp. 5-15.

- L’idea di “humanitas” come fonte di progresso del diritto, in Studi in onore B. Biondi, II, Milano, 1963, pp. 583-614.

- Profilo storico della dottrina della mora nel diritto romano, in Annali Sem. giur. Palermo, XXIX, 1964, pp. 385.

- Struttura costituzionale ed amministrativa del principato augusteo, Palermo, s. d., pp. 143.

- Profilo storico del diritto privato romano, Palermo, 1976.

- L’organizzazione amministratva imperiale nel “saeculum augustum”, in Accademia Scienze lettere e Arti di Palermo, XXXV, 1977, pp. 9-43.

- Il processo di urbanizzazione nella Roma antica, in Atti Convegno Rezzara, Vicenza, 1977.

- Diritto pubblico romano, Palermo, 1978.

- Un manoscritto inedito di Salvatore Riccobono: le lezioni tenute ad Oxford e Londra ne1 1924, in IVRA, XXIX, 1978, pp.9-16.

- Il processo accusatorio nella sua prospettiva storico-giuridica, in “Il Tommaso Natale” , Studi in memoria di G. Bellavista, VII, 1979, pp.1397-1412.

- Studia humanitatis e umanesimo perenne, in Atti ACIPE (Associazione culturale italiana Partecipazione educativa), Convegno Umanesimo in Europa oggi 19-20 ottobre 1979, 35-45

- Il diritto romano e la formazione del diritto comune nell’America Latina in materia di obbligazioni, in Atti Accademia Scienze Lettere e Arti di Palermo, XL, 1983, pp.217-239.

- Le “civitates” nell’unità dell’impero romano: autonomie locale e politica del territorio, in Scritti in onore di G: Musotto, 1979 e in “La città antica come fatto di cultura”. Atti Convegno Como-Bellagio 16/19 giugno 1979, Como, 1983, pp.215-231.

- Nel giorno del commiato, in Studi in onore di C. Sanfilippo, IV, Milano, 1983. pp. 663-680.

- Capacità manageriale e partecipazione agli utili nella “societas” romana (Gai 3,148-149), in Atti del Seminario sulla problematica contrattuale in diritto romano –Milano 7-9 aprile 1987, Milano 1988, pp.223-232.

- I libri III-VI della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, in Annali Sem. giur. Palermo, XXXIX, 1987, pp. 3-27.

- La riflessione della scienza romanistica sul diritto romano-cristiano, in “Il diritto romano canonico quale diritto proprio delle comunità cristiane nell’Oriente mediterraneo, IX Colloquio internazionale romanistico canonistico,  “Utrumque Ius”, XXVI, Roma, 1994, pp.212-226.

 


 

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