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FAB CITY. La mappa dei talenti, della creatività e dell'innovazione a Palermo

di Maurizio Carta

Nella recente conferenza internazionale dei FabLab, Fab10, la città di Barcellona ha lanciato l’ambizioso progetto “Fab Cities”, con il quale vuole realizzare una rete di FabLab di quartiere con l’obiettivo di avere, entro 6 anni, un laboratorio per ogni distretto, attivo e integrato con le comunità locali e con le politiche urbane. L’idea di creare una rete cittadina di FabLab nasce dal desiderio di riportare la produzione nell’area metropolitana e in particolare verso i cittadini-produttori, cercando di ricreare una versione moderna delle corporazioni medievali che caratterizzavano e identificavano le città.

Nella medesima direzione culturale, lo Smart Planning Lab dell’Università di Palermo ha avviato l'elaborazione di una Mappa dei Talenti, della Creatività e dell'Innovazione, individuando tutti i luoghi dedicati alla creatività e all'innovazione, al fine di comprendere la logica degli insediamenti – oggi spontanei – dei nuovi urban makers, ma soprattutto per orientare le future decisioni di pianificazione verso la creazione di un ecosistema creativo che faciliti la nascita, lo sviluppo e la redditività della città della produzione innovativa.
Nella mappa sono state identificati e localizzati più di 200 luoghi del talento, divisi tra i due macro-settori della creatività e dell'innovazione. Il primo è stato articolato in luoghi della cultura (musei, teatri, etc.), attività di comunicazione (editoria, open gov, servizi digitali, etc.) e spazi di cooperazione (social streets, co-working, etc.).
L'innovazione è stata divisa in luoghi legati alla produzione digitale, alla mobilità sostenibile e alle energie rinnovabili. Tra i diversi ambiti di attività sono state identificate le eventuali relazioni tra siti o tra soggetti, al fine di comprendere la rete di connessioni e di flussi che costituiscono l'ecosistema. Infine, l'analisi è stata condotta su tre livelli spaziali: la città nucleo (core city), la città estesa (sprawled city) e la città metropolitana (metropolitan city), al fine di diversificare la diagnosi e l'azione successiva.

Per ognuno dei luoghi/attività creative e innovative è stata redatta una scheda di un Database contenente i seguenti campi informativi:
- Nome del soggetto;
- Figura giuridica;
- Data di inizio attività;
- Attività prevelente (cultura, comunicazione, cooperazione, mobilità, energia, produzione);
- Sottocategoria;
- Missione;
- Localizzazione geografica;
- Collocazione nell'area metropolitana;
- Tipologia di finanziamento per l'avvio;
- Nome del responsabile e/o referente;
- Contatti;
- Sito web;
- Fase di attività (progetto, in incubazione, startup, spin off universitario, etc.);
- Dati dimensionali del luogo in cui si svolge l'attività;
- Dati relativi alla fruibilità e all'apertura al pubblico.

Terminata l'attuale fase beta di completamento delle informazioni e di verifica dei dati, la Mappa e il relativo database saranno resi disponibili come Open Data in modo che possano essere verificati e arricchiti dalla stessa comunità dei talenti in una preziosa ottica collaborativa.
Oltre alla mappatura dei luoghi/attività è stata realizzata una cluster analysis che permette di rappresentare le concentrazioni e le distribuzioni dei luoghi per categorie in modo da individuare gli epicentri di creatività e gli epicentri di innovazione della città, per comprendere meglio le attuali logiche localizzative, ma soprattutto le future logiche incentivatrici.
I dati, inoltre, sono anche stati aggregati e rappresentati in forma visuale per permettere di comprendere rapidamente le relazioni reciproche tra luoghi e attività, le collaborazioni in atto e le "prove di ecosistema" che possono essere già oggi individuate.

La Mappa dei Talenti di Palermo sta iniziando a restituire una interessante clusterizzazione della città e fa intravedere forme di aggregazione spontanea che andrebbero agevolate, facilitate o ri-orientate per una maggior efficacia. Vuole essere, quindi, un primo contributo per costruire la rete della Fab City, in grado di agire sulla politica urbana seguendo i principi dell'economia circolare, che alimentano non solo la Terza Rivoluzione Industriale dei produttori, ma anche la rivoluzione sociale – e quindi urbana – basata sul riciclo. La nuova filosofia del re-ciclo, infatti, mostra come le economie marginali stiano producendo nuovi progetti collettivi e nuove forme di socialità contrastando il declino locale e globale.



[© Università degli Studi di Palermo, Smart Planning Lab - resp. scientifico Prof. Maurizio Carta, elaborazioni a cura di Carmelo Galati Tardanico, Raffaella Riva Sanseverino, Davide Emmolo, Gabriella Di Filippo]