mentors
Barbara Lino
Daniele Ronsivalle

tutors
Annalisa Contato
Carmelo Galati Tardanico
Cosimo Camarda
Federica Scaffidi
Luca Torrisi

Segui su Facebook

MISSION
Il Laboratorio di Urbanistica sperimenterà soluzioni progettuali per le città di Palermo e Favara facendo riferimento al valore del milieu creativo e innovativo come risorsa locale e potente forza per progettare e restituire città fondate sulla cultura, sulla comunicazione, sulla cooperazione, sull’energia, sulla nuova manifattura e sulla mobilità sostenibile, capaci di produrre immagini innovative del progetto di rigenerazione, sostenibilità, sviluppo e attrattività. L’obiettivo formativo del Laboratorio è quello di fornire allo studente la capacità di analizzare e interpretare la città contemporanea per individuarne le strutture, le gerarchie e le relazioni al fine di guidarne l’evoluzione, imparando ad applicare paradigmi, metodi, strumenti e tattiche per progettare trasformazioni urbane sostenibili verso la Creative City 3.0. Lo studente apprenderà i principi, i metodi e le tecniche dell’analisi strutturale e sperimenterà la modalità di approccio alla creazione di nuovi cicli di vita per i luoghi della dismissione, dell’abbandono e della noncittà, attraverso la simulazione di processi di rigenerazione per il waterfront della città di Palermo e per la città di Favara.


METODOLOGIA DIDATTICA

Il Laboratorio si svolgerà attraverso lezioni teoriche e sperimentazioni progettuali in aula, verranno condotte alcune visite di studio e sopralluoghi e, nello spirito dell’articolazione dell’offerta didattica promossa dal nuovo ordinamento degli studi, si avvarrà del contributo di moduli integrativi di complemento e supporto al progetto formativo proposto.


METODOLOGIA DI VALUTAZIONE
La valutazione sarà continua durante tutto l’anno, attraverso la discussione seminariale degli argomenti trattati e la correzione del progetto in aula. Gli esami finali consisteranno nella discussione del progetto facendo riferimento agli argomenti affrontati durante l’anno.

CONOSCENZA NECESSARIA
Per poter affrontare i temi e le sperimentazioni del Laboratorio, lo studente deve aver seguito il corso di Urbanistica I ed il corso integrato di Urbanistica II ed Infrastrutture per la mobilità e i trasporti e deve possedere una conoscenza generale della storia e dei principi fondativi della disciplina urbanistica, degli elementi della città, degli strumenti dell’urbanistica e delle norme del diritto urbanistico.


RIVISTA DI CULTURE DEL PIANO PER LA CITTA' CREATIVA

#VISION: POLIFERIE

Le città, nella loro struttura spaziale e funzionale, sono espressione delle relazioni degli individui e delle organizzazioni sociali, istituzionali e normate che caratterizzano i processi di trasformazione e sviluppo delle città. ma le città sono anche i luoghi delle disuguaglianze, delle marginalità, delle carenze di qualità ed equità, che generano all’interno di una stessa città aree – spesso periferiche – che non partecipano alle logiche funzionali e reticolari del complesso organismo urbano, ma che si configurano più come isole prive di connessioni. Alla storica contrapposizione centro-periferia e al modello urbanistico dello scorso secolo – che ha limitato lo sviluppo delle aree periferiche relegandole ai margini spaziali e concettuali – oggi bisogna rispondere non solo garantendo un’adeguata distribuzione di servizi e funzioni, ma è necessario restituire ai cittadini i tempi e gli spazi del vivere urbano, riconfigurare relazioni sociali, politiche ed economiche, mirando a rafforzare (e talvolta creare) quelle armature connettive (relazioni ecologiche, infrastrutturali, funzionali, ecc.) con l’obbiettivo di una città policentrica e reticolare. Da criticità urbane, portatrici di marginalità e generatrici di conflitto le periferie contemporanee si evolvono – per chi le sappia guardare con occhi nuovi – in componenti significative delle trasformazioni nell’ambito delle meta-morfosi delle città. Da aggregati di stigma si trasformano in soggetti attivi del negoziato per le scelte localizzative delle nuove centralità, per le azioni infrastrutturali da compiere in uno scenario di trasformazione metropolitana, per la riconnessione dei reticoli paesaggistici periurbani o per la formazione dei nuovi arcipelaghi sociali nella città più coesa. Da eresie resistenti al paradigma modernista della città competitiva diventano avanguardie resilienti di un nuovo paradigma che usa la flessibilità, la diversità, la liquidità e la perturba-zione come categorie del progetto urbano. Le periferie stesse sono preziose “riserve di resilienza” per la città in evoluzione verso forme più elastiche nella gestione di maggiori problemi, di un maggior numero di soggetti coinvolti nelle decisioni, di una maggiore competizione tra le città e di un conseguente maggiore conflitti tra visioni, soggetti priorità e risorse. In questa nuova visione di trasformazione delle periferie bisogna porre particolare attenzione alle comunità, a creare spazi di interfaccia tra luoghi e individui, dando forza alla collettività, all’integrazione e allo “spazio percepito”. La rigenerazione pertanto non sarà solo urbana ma anche e soprattutto umana, dove emergono le comunità multiple e quel pluralismo civico composto da quegli attori che sono oggi i principali protagonisti delle trasformazioni in atto. All’elevato consumo di suolo che ha caratterizzato gli ultimi decenni è necessario rispondere con un adeguato ripensamento delle periferie, non attraverso un semplice rammendo, ma proponendole come protagoniste di un diverso modello di città, alimentato dalla resilienza, dal riciclo, dalla cultura e dal capitale umano, rendendole un vero e proprio laboratorio di sperimentazione per attivare nuove pratiche di rigenerazione urbana e umana. In quest’ottica le periferie dovranno essere lette come isole da riconnettere ai fini di rendere la città policentrica, connettendole grazie alle armature connettive esistenti (ecologiche, infrastrutturali, culturali, ecc.) e alla realizzazione di specializzazioni funzionali reticolari (valorizzando così sia i nodi che le reti stesse), dove la loro porosità insediativa diventa un valore aggiunto in quanto offre luoghi dell’abitare capaci di intercettare la domanda di uno stile di vita diverso da quello che offre il centro della città. Nella visione che il Laboratorio propone per reimmaginare le periferie, si propone il termine “poliferie”, ovvero luoghi plurali capaci di generare la nuova città policentrica, luoghi capaci di generare nuove forme di città creative e intelligenti. Sono nuove centralità di un arcipelago urbano che rimodella spazi ed economie e di un arcipelago sociale che riequilibra il rapporto centro-periferia in una relazione ecosistemica.

#ACTION 2018: AUGMENTED PALERMO

Il Laboratorio affronterà il tema/progetto della Augmented City come sfida per re-immaginare la città, infrastrutture e paesaggi per i tempi che cambiano attraverso una sperimentazione progettuale che mira a produrre soluzioni innovative per la città di Palermo, creando un nuovo equilibrio tra urbano e urbanizzabile, riattivando luoghi e spazi dismessi, in disuso, o in declino e ri-ciclando infrastrutture o paesaggi o edifici che possano accogliere nuovi cicli di vita urbana. Con l’obiettivo specifico di trasformare le periferie da luoghi disfunzionali a luoghi e comunità creative e innovative e di rafforzare la rete ecologica urbana come armatura di connessione delle isole della città, il laboratorio applicherà specifiche metodologie di analisi e un approccio processuale, incrementale e adattivo per la fase di progettazione della rigenerazione urbana. La metodologia proposta nel corso integra la metodologia di analisi messa a punto dal Mibact nel Atlante delle periferie funzionali metropolitane tesa a rilevare le componenti materiali e immateriali per definire il grado di demixitè delle aree, ma proponendone un’implementazione che tenga conto delle riserve di resilienza esistenti a partire dalla mappatura dei cosiddetti “talenti”. I talenti e la creatività urbana, l’innovazione tecnologica e la cittadinanza attiva rappresentano, infatti, i più straordinari strumenti per la riconfigurazione dei cicli urbani, come attivatori di reti, catalizzatori dei flussi e risposta collaborativa alle necessità che la città presenta. La definizione degli obiettivi strategici necessari per mettere a punto i processi di rigenerazione urbana saranno guidati, quindi, dai paradigmi della Augmented City, attraverso l’applicazione del Cityforming© Protocol per la simulazione di un progetto complesso e incrementale di nuovi metabolismi urbani al fine di riattivare la città attraverso le sinergie tra pianificazione strategica, progettazione urbanistica e politiche urbane. Il Cityforming© Protocol è un metodo incrementale di tattiche colonizzatrici, di conseguenti radicamenti consolidativi e di scenari di sviluppo che predilige un approccio da masterprogram strategico, animato non solo da una visione articolata nel tempo, ma anche l’adozione di un programma di interventi mirato alla nascita di un ecosistema urbano complesso. Il Cityforming© Protocol prende spunto dagli studi di Lovelock (1979) sulla possibiltà di colonizzare il pianeta Marte: studiando il Pianeta Rosso, Lovelock si accorge che la complessità ecosistemica del pianeta Terra è basata sulla convivenza in equilibrio instabile e dinamico dei suoi elementi. La inefficace stabilità del masterplan regolativo nelle procedure di Cityforming© è sostituita dalla dinamica complessa del masterprogram..

Scarica il Programma del Laboratorio

#LECTURES 2018

Preambolo: Proiezione e discussione del docufilm "La forma della città" di Pier Paolo Pasolini e "CityZEN" di Rugegro Gabbai


Prolusione, Lezione 1:
La rivoluzione delle poliferie nel neoantropocene
Prolusione, Lezione 2
: Reimagining Urbanism: creative, smart and green cities (parte 1 e 2)
Lezione 3: Re-cyclical Urbanism: le nuove sfide per la rigenerazione urbana
Strumenti 1: Analisi strutturale e l'analisi dei cicli del metabolismo urbano
Strumenti 2: Analisi strutturale e l'analisi dei cicli del metabolismo urbano
Lezione 4: Nuovi paradigmi: the Augmented City
Lezione 5: Urban Hyper-Metabolism: un paradigma dirompente
Lezione 6
: Cityforming© Protocol
Lezione 7
: Smart Planning per città senzienti e dialogiche
Lezione 8:
La pianificazione urbana strategica e il progetto urbanistico
Lezione 9: Le domande di trasformazione e l’agenda in atto a Palermo
Open Lectures: 12 lezioni poliferiche


#WORKSHOP
Il Laboratorio di Urbanistica 2 affronterà il tema/progetto della Augmented City come sfida per re-immaginare città, infrastrutture e paesaggi per i tempi che cambiano. Si configura come una vera e propria “agenzia di progettazione” che agisce nella filiera didattica-ricerca-sperimentazione per produrre soluzioni progettuali innovative per la città di Palermo, creando un nuovo equilibrio tra urbano e urbanizzabile, riattivando luoghi e spazi dismessi, in disuso, o in declino e ri-ciclando infrastrutture o paesaggi o edifici che possano accogliere nuovi cicli di vita urbana. Nelle fasi del workshop saranno applicati paradigmi, metodi e strumenti attraverso sperimentazioni progettuali di rigenerazione urbana applicate in alcune aree della città di Palermo. Il workshop sarà articolato in due fasi: analisi e diagnosi; progetto.
#W1_Analisi e diagnosi. La prima fase del workshop prevede l’applicazione di tecniche di analisi, valutazione e interpretazione delle componenti strutturali delle città di Palermo, e l’applicazione di una specifica metodologia di analisi tesa a rilevare le componenti materiali e immateriali delle aree oggetto di studio del Laboratorio. Ciò consentirà allo studente di mettere in pratica quegli esercizi metodologici che rappresentano le prime fasi di un processo di progettazione urbana. La fase di analisi, suddivisa in due momenti, consisterà nella redazione di due elaborati: - in un primo momento saranno prodotti degli elaborati analitico-interpretativi che completano l’analisi della struttura urbana della città di Palermo attraverso l’interpretazione, la valutazione integrata e la rappresentazione del quadro che emerge dalle analisi dei cicli di vita urbana, applicando una metodologia di interpretazione strutturale denominata Analisi RHOL; - in un secondo momento sarà effettuato un approfondimento di scala analizzando una specifica area urbana, che verrà assegnata ad ogni singolo gruppo. La metodologia di analisi proposta integra quella messa a punto dal Mibact nel Atlante delle periferie funzionali metropolitane, tesa a rilevare le componenti materiali e immateriali per definire il grado di demixitè delle aree, ma proponendone un’implementazione che tenga conto della storia del quartiere, delle riserve di resilienza esistenti, e della qualità dell’ambiente urbano andando oltre la sola analisi delle funzioni presenti.

#W2_Progetto. La seconda fase del workshop prevede la simulazione di un progetto complesso di nuovi metabolismi urbani e di rigenerazione di alcune aree della città di Palermo, re-immaginando un nuovo scenario di sviluppo, al fine di riattivare la città attraverso le sinergie tra pianificazione strategica, progettazione urbanistica e politiche urbane. Utilizzando il paradigma della Augmented City e le dieci sfide con cui è declinato, attraverso un approccio progettuale ecosistemico e circolare, il progetto di rigenerazione urbana e umana nelle aree di progetto (selezionate dalla docenza) dovrà essere elaborato attraverso le modalità definite dal Cityforming© Protocol, definendo: obiettivi incrementali e strategie (a breve, medio e lungo termine), politiche urbane, cicli di vita urbana da riattivare, nuovi cicli di vita urbana da innescare, pianificazione degli usi, norme, attori, progettazione degli spazi pubblici e dei complessi edilizi. L’obiettivo da perseguire sarà quello di trasformare le poliferie oggetto di studio in luoghi e comunità creative e innovative, nonché il rafforzamento della rete ecologica urbana come armatura di connessione delle isole della città. I progetti del Laboratorio saranno chiamati a confrontarsi con differenti temi, quali: la città ecologica e resiliente; la multifunzionalità degli spazi; il rilancio dell’interesse dei privati e la promozione di partnership pubblico-privato; la creazione di nuove centralità a elevata specializzazione; l’intervento sullo spazio pubblico, sul sistema del verde urbano e della mobilità; la rigenerazione economica e della coesione sociale; la dotazione di servizi; la ricucitura dei paesaggi di margine e la rigenerazione dei fronti d’acqua.

Scarica il Manuale per l'Analisi RHOL

Scarica (jpg, illustrator) il menabò della tavola 1
Scarica la base cartografica per la tavola 1

Scarica (pdf, illustrator) il menabò della tavola 2
Scarica (pdf, illustrator) il menabò della tavola 3
Scarica il menabò della tavola 4

#STUDY TRIP
European Augmented Cities
Ogni anno il Laboratorio organizza un viaggio di studio dedicato alla visita critica di luoghi ed esperienze progettuali dello scenario europeo. Quest’anno il viaggio di studio sarà a Marsiglia dal 9 al 12 novembre 2018.

scarica il programma

Augmented City
Cities could be considered vibrant organisms of data and information, of sensors and actuators, of actions and reactions generated by users and environment both. Ten thousand years ago the city was invented to be an “enabling device” for community’s evolution and innovation. Now this role of human enhancement must be renewed and reinforced: the city must become a device for augmenting our contemporary life: a true augmented city. If we live and act in a reality permanently improved by hard and soft devices, our cities must be more responsive to our behavioral changes. We would be able to build a more efficient urban environment, able to sense and to act everyday and for everyone. In the augmented city everyday data-capturing devices can monitor rainfall, pollution, water, energy, natural light or traffic and then process this information in real time, thus allowing for creating a seamless coordination and planning system, and enabling the shared use and optimization of resources. At the Augmented City is dedicated my next book, focusing it by ten keywords. [apri]
Re-cyclical Urbanism
Riciclo, riuso e riattivazione sono le parole chiave della metamorfosi circolare che stiamo attraversando e che si traducono sempre più spesso in progetti ecologici, intelligenti e creativi per le città, le infrastrutture e i paesaggi. Dagli albori di un Neo-antropocene che tenda a ridurre la sua impronta ecologica e ad incrementare l’intelligenza collettiva della noosfera, emergono le visioni e i paradigmi di un Re-cyclical Urbanism, una urbanistica re-ciclica non dissipativa ma generativa, di cui il libro indaga pratiche già in atto per individuare protocolli di pianificazione e per forgiare dispositivi progettuali capaci di agire nella società circolare. Il Re-cyclical Urbanism agisce a partire dalla riscrittura di “righe di codice” dismesse (le funzioni), dalla riattivazione di “banchi di memoria” non utilizzati (le aree) e dal recupero di “routine” urbane ancora efficienti (le infrastrutture) proponendosi come un nuovo sistema operativo dello sviluppo sostenibile. [apri]
Urban Hyper-Metabolism
Reimagining Urbanism Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti. Reimagining Urbanism Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti [sfoglia]

Editoriale List

Reimagining Urbanism
Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti.

Editoriale List

Creative City: dynamics, innovations, actions
Le città che investono in ricerca, innovazione e rigenerazione attraverso la cultura e la creatività sono quelle all'avanguardia in Europa, dove si vive meglio, dove la cultura, l'arte, l'architettura e l'urban design hanno un ruolo e un significato attivo e che agisce sulla costruzione di un nuovo ed evoluto concetto di cultura delle città. Creativecity è una ricerca-rassegna, un atlante di progetti urbani e di paesaggio che raccoglie buone pratiche di creatività per il cambiamento della città contemporanea, tra cui Amsterdam, Barcelona, Bilbao, Bordeaux, Genova, Hamburg, Lyon, Lisboa, Marseille, Newcastle, Palermo, Rotterdam e Valencia. Le “piccole capitali creative” vengono interpretate per capire cosa accade e come si evolve l'Europa urbana nella quale viviamo e quali prospettive si aprono nei prossimi anni. [sfoglia il libro]
 

ORARIO DELLE LEZIONI

I semestre
GIOVEDI'
8,30-13,30
14,30-18,30