Ricerche in corso
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Ricerca co-finanziata dal Miur (5000 €) e dall’Ateneo di Palermo (5000 €)
Responsabile scientifico: Prof. Maurizio Carta
Collaboratori: Archh. Chiara Bucchieri, Daniele Gagliano, Daniele Ronsivalle

La ricerca è stata esposta alla VIII Biennale di Architettura di Venezia nel 2002

Nel quadro di un progetto biennale di ricerca scientifica e sperimentazione didattica, avviato nel 2001 e tuttora in corso, il Laboratorio di Urbanistica ha avviato una ricerca applicata alla città di Palermo e finalizzata alla sperimentazione di forme e procedure di riqualificazione e rigenerazione urbana attraverso le opportunità offerte dalla valorizzazione del patrimonio culturale e dalla produzione di cultura, nel quadro generale del potenziamento della creatività della città di Palermo. La sperimentazione del Laboratorio ha riguardato l’individuazione di aree, risorse ed attività culturali finalizzate alla individuazione e progettazione di “distretti culturali” a Palermo capaci di rigenerare alcune aree in crisi e potenziare l’offerta di servizi di livello metropolitano in un’ottica di riqualificazione urbana attraverso la matrice culturale sperimentata in numerose città del mondo.

Una prima parte della ricerca, che si avvale anche delle attività degli studenti del Laboratorio, verte sulla costruzione di un quadro conoscitivo e di interpretazione delle trasformazioni urbane internazionali, analizzando alcune aree che stanno sperimentando le opportunità offerte dalle politiche culturali di conservazione dell’eredità storica o di produzione ed innovazione dell’arte e della cultura, configurandosi come veri e propri distretti culturali dell’innovazione urbana. Questa lettura ed interpretazione di storie di successo finalizzata ad estrarre buone pratiche per la rigenerazione urbana è finalizzata ad evidenziare alcuni elementi (progetti, procedure, piani, strategie) utili ad una maggiore definizione delle questioni che il Laboratorio affronta.
Nel 2001 sono già state studiate le seguenti città attraverso l’indagine sulla riqualificazione di alcuni quartieri:
- New York (SoHo, Greenwich Village, Chelsea, Harlem)
- Tokio (Ueno)
- Parigi (Les Halles)
- Londra (Soho, Docklands)
- Glasgow
- Berlino (Kulturforum, Oranienburger strasse)
- Barcellona (Montjuic, Barrio Gotico)
- Bologna
- Bruxelles
- Lisbona
- Dublino
- Amsterdam
Nel 2002, in maniera maggiormente mirata, sono state individuate alcune città europee in cui la riqualificazione ha assunto connotati paradigmatici o offre spunti interessanti alla riflessione. Si tratta di città europee principali e medie che hanno attuato piani di riqualificazione urbana assumendo la valorizzazione del patrimonio culturale, l’innovazione culturale e l’animazione socio-culturale come punti di forza dei progetti di rigenerazione urbana. I casi di studio analizzati sono:
- Graz (Quartiere Gries)
- Bordeaux (Centro storico)
- Marsiglia (Quartieri Belsunce, Chepitre, Hotel de Ville)
- Lyon (Centro Storico)
- Saint-Denis
- Lipsia (Quartiere Plagwitz)
- Dortmundt
- Manchester (Salford Quays)
- Glasgow
- Newcastle
- Milano (Quartieri Bovisa e Bicocca)
- Trieste (Area portuale)
- Torino (Spina centrale)
- Genova (Area portuale)
- Rotterdam (Waterfront e Quartiere Kop van Zuid)
- Porto (Area di Vale de Campanha. Il giardino della Corderia, area compresa tra il Palazzo di giustizia e i quartieri Clerigos, Relacao, Guardia Republicana)
- Bilbao (Aree Abandoibarra e Ametzola)
- Salamanca (Centro Storico)

I dati reperiti attraverso la letteratura scientifca e l’attività di comunicazione prodotta dalle amministrazioni hanno consentito di produrre due tavole di sintesi. La prima tavola contiene le informazioni utili alla definizione del contesto, immagini e testi relativi al patrimonio culturale, ai servizi culturali e alla produzione. La seconda tavola contiene testi e immagini relativi all’innovazione tecnologica, alle trasformazioni sociali, alla forma e ai piani. Inoltre, è stata redatta una cronologia schematica degli eventi relativi alla città ed in particolare, al distretto. Particolare attenzione è stata posta alla questione della forma urbana: servizi, produzione culturale, patrimonio, innovazione, infatti, hanno delle componenti fisiche che determinano o condizionano l’aspetto del distretto. Una ulteriore attenzione è stata posta alla riconoscibilità urbana del distretto, alla continuità con l’ambiente urbano, alla forte differenziazione del contesto, agli elementi di riconoscibilità legati alla presenza di vaste aree urbane recuperate e alla presenza di landmarks.

1_Archirafi-Gasometro. L’area è definita morfologicamente dalla presenza della foce del fiume Oreto e della linea di costa, caratterizzata dalla presenza di industrie, come l’ex macello ed il gasometro, che per anni hanno caratterizzato l’area come insediamento industriale. Particolarmente qualificanti sono, sia l’ampia zona di vegetazione formata dai contigui Orto Botanico e Villa Giulia, sia la forte presenza della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Su quest’area, che oggi si presenta ad alto rischio di degrado, si stanno concentrando interessi pubblici e privati incentivati dalle ultime politiche urbane avviate dall’amministrazione comunale. I progetti riguardano:

Il Gasometro e il Macello: una città per la scienza

 

M.E. Gattuso

S. F. Gaziano

V. Giacalone

G. Giaccone

O. Giuliano

I. Grassedonio

M. Giletto

S. Ferrante

Il fronte a mare di via Messina Marine: attrazzature e servizi per rivivere il mare

V. Calderone

R. Biancucci

Il parco marino della Foce dell'Oreto

A. Carollo

S. Catalano

A. Castellese

L’area dei Gasometri fino all'Orto Botanico

P. Alamia

I. Brucculeri

F. Cavoli

V. Ceraolo

2_Tribunali-Castellammare. L'area comprende due dei quattro “mandamenti” che compongono il centro storico di Palermo, in particolare quelli che costituiscono l'affaccio a mare della città antica, contenendo lo specchio di mare del Porto della Cala, elemento connotante dell’identità del quartiere. I due mandamenti come del resto tutto il centro storico sono il risultato di una millenaria sovrapposizione di significati ancora leggibili nei luoghi. La storia degli ultimi cinquant’anni è caratterizzata da una parabola del degrado fisico e sociale ascendente fino ai primi anni Novanta, quando l'amministrazione ha avviato una politica di risanamento approvando il Piano Particolareggiato Esecutivo e attivando programmi di rigenerazione come il Prusst e il Programma URBAN. I progetti riguardano:

L'area di piazza Kalsa: nuovi servizi di quartiere

G. Bellomonte

A. Fidelio

L. Magazzù

A.M. Moscato

Il Castello a mare e il Foro Italico: la città sull'acqua

G. Giambertone

I. Lauria

G. Giacalone

L'area di Piazza Magione: una “magione” per il cinema

M. Giammarinaro

C. Labruzzo

A. La Mantia

F. La Rosa

V. Lo Presti

R. Lupo

Il Foro italico

L. Argento

R. Attardo

K. Campisi

M. Caruana

E. Ciancimino

Il molo trapeizoidale e il porto della Cala

M. Aricò

F. Campanella

C.L. Cino

3_Monte di Pietà-Palazzo Reale. L'area è composta dagli altri due “mandamenti” del centro storico di Palermo, in cui sorgono alcuni degli edifici storici di maggiore rilievo della città. Al ricco patrimonio architettonico, alla vivacità culturale – la cui più alta espressione è data dalla presenza e dall'attività del Teatro Massimo – alla vivacità economica, dovuta alla presenza di due importanti mercati storici, fanno qui da contraltare un degrado fisico diffuso, una condizione sociale in progressivo peggioramento, la mancata attivazione di politiche di rigenerazione. I progetti riguardano:

Tra l'Albergheria e Porta di Castro: nuovi servizi per l'università

V. Licari

R. Longo

Via Candelai: nuova luce e colore ai Candelai

C. Ferrigno

C. Galati Tardanico

R. Genovese

G. La Paglia

L'area di Piazzetta Brunaccini: i nuovi mercati storici

M. Filpi

A. Carta

A. Giampino

M.A. Gargano

T. Garigliano

S. Grillo

Tra via Candelai e Corso Vittorio Emanuele: la città interculturale

B. Lino

A. Misuraca

A.V. Mutwe

G. Nuccio

D. Pernice

Via Papireto e l’area del Palazzo di Giustizia

G. Allegra

L. Cosentino

L. Cutaia

L. Di Maria

Ballarò e il sistema dei mercati storici

S. De Luca

G. Clemente

F. Di Vittorio

G. D'Angelo

4_Cantieri culturali-Zisa. L'area studio interessa buona parte del quartiere della Zisa, in cui si trovano manufatti architettonici di notevole pregio, come il Castello della Zisa, alcune ville settecentesche con i rispettivi parchi, e un'interessante produzione di palazzi Liberty. L'espansione contemporanea, sovrapponendosi alle precedenti espansioni ottocentesche, ha imposto le sue regole determinando squilibri architettonici (isolamento di monumenti), urbanistici (enclave di tessuti storici o sventramenti), sociali. L'attivazione, nell'ultimo quinquennio, di politiche urbane incentrate sulla riconversione delle ex Fabbriche Ducrot in “Cantieri Culturali” e il nuovo ruolo assegnato ad essi nel quartiere, costituiscono oggi un'opportunità su cui incentrare un progetto urbanistico di rigenerazione. I progetti sono relativi a:

L'area di Piazza Principe di Camporeale: i giardini della Zisa

F. La Mantia

G. Cerami

D. Di  Marzo

V. Loreto

Via Dante e piazza Principe di Camporeale: la rete delle ville

S. Gruttadauria

M.A. La Lomia

C. Margiotta

C. Schiera

M. Guiducci

Tra Villa Malfitano e via Imera

V. Mangiaracina

A. Critesi

L’area dei Cantieri Culturali

E. Castagnetta

M. Compagno

G. Licari

5_Danisinni-Lolli. L'area studio si estende dalla fossa dei Danisinni, depressione creata dall'antico fiume Papireto a ridosso della zona più alta della cinta muraria del centro storico, fino alla ex stazione Lolli, composta da edifici ottocenteschi. All'interno di quest'area sono racchiusi luoghi eterogenei e molto diversi tra loro, per storia, valore, composizione sociale, eppure legati da significativi elementi di unione, quali l'ex tracciato della strada ferrata e le tracce di un'espansione ottocentesca non completa. Caratteristica dell'area sono il ricco patrimonio di edifici liberty e la disponibilità di aree libere, a fronte di situazioni di elevato degrado. I progetti riguardano le aree di:

La fossa di Danisinni: un centro per il turismo

S. Cultrera

B. Falcone

C. Genovese

Via Dante fino alla stazione Lolli: l'itinerario del Liberty

A. Geraci

F. Fumusa

N. Frisco

C. Ferrucci

L’area del Tribunale e le nuove Preture

C. Divina

A. Di Gati

Il Parco Danisinni

F. Dell'Oglio

S. Di Falco

C. Cristiano

A. Di Mino

L’ex Stazione Lolli

A. Chianchiano

V. Cottone

P.A. Costanza

A. Di Martino

6_Città centrale. L'area studio si estende dal perimetro est del centro storico sino al Giardino Inglese e dal Porto sino alla ex strada ferrata ed è composta dall'espansione settecentesca e dal nucleo della prima espansione ottocentesca. Attraversata da una delle strade più rappresentative di Palermo, il Viale della Libertà, la città centrale costituisce oggi il cuore dell'attività commerciale e finanziaria e grazie alla presenza di importanti uffici amministrativi, servizi culturali (il Teatro Politeama) e la presenza del Porto, si pone come secondo polo della centralità urbana. I progetti sono:

Via Crispi, via E. Amari e l'area del porto: la “porta di mare”

G. Galioto

F. Pfaff

C. Giangreco

F. Italiano

R. Giamportone

Piazza S. Francesco di Paola, Piazza Castelnuovo, Piazza Sturzo, piazza della Pace: la dorsale delle piazze

C. Barbieri

L. Gallo

I. Laquidara

L. Licitra

A. Longo

F. Magistro Contenta

Cucitura tra il sistema Politeama e Borgo vecchio

C. Delia

C. Di Natale

P. Greco

Linee di connessione e progetti integrati

M. Cecala

M. Barbera

M. Costanzo

A. Romano

R. Cuccia

 

Un’area pedonale per il commercio e il tempo libero

A. Casimo

F. Di Rosa

 

7_Parchi centrali. L'area si estende dal Porto alla ex Stazione Lolli ed è costituita dall’alternarsi dei grandi giardini pubblici di Palermo con il tessuto compatto della città. La serie di parchi e giardini costituisce una “dorsale ecologica” all’interno della città di pietra e intercetta, oltre ad alcuni elementi del patrimonio architettonico di notevole rilievo, anche alcuni servizi culturali (Museo del Mare) e per il tempo libero. L’azione dell’Autorità Portuale è in fase di potenziamento grazie ad alcune politiche di valorizzazione del Porto capaci di offrire opportunità di rigenerazione all’intero quartiere. I progetti riguardano:

Tra via F. Crispi e via C. Colombo: un asse per il commercio

M. Guercio

F. S. Flores

S. Guarnieri

A. Loreti

Villa Trabia, Giardino Inglese, Villa Gonzaga: la dorsale dei parchi

V. Abisso

S. Barbiera

L. Caroprese

Il Parco Centrale

S. Bonomo

V. Buscemi

A. Chinnici

Il sistema del Parco dell'acqua

A. Arcadipane

E. Bucceri

I. Bellavia

8_Waterfront. L’area si estende da Romagnolo fino all’Arenella, attraversando luoghi rilevanti per la ridefinizione dell’affaccio a mare della città: la foce dell’Oreto e l’inizio del futuro parco urbano, il porticciolo di S. Erasmo, il Foro Italico, il porto turistico della Cala, i resti archeologici del Castello a mare, la vasta area del Porto oggetto di un piano di rifunzionalizzazione, l’Arsenale borbonico e i cantieri navali, la Chimica Arenella, nuovo polo culturale della città. I temi che si dovranno affrontare nell’area sono molteplici e riguardano l’affaccio a mare, la riappropriazione del rapporto tra il tessuto urbano e le funzioni legate ai sistemi costiero e portuale, la connessione, in termini di funzioni urbane, dei numerosi nodi dell’armatura culturale, il risanamento ambientale delle aree costiere e il disinquinamento delle acque. I progetti riguardano:

La Chimica Arenella e l’Acquasanta

S. Albanese

G. Alongi

T. Bulfamente

D. Falcetta

L’area del Porto, il Molo Trapeizoidale e la Cala

G. Cannone

M. Calà

F. Conticelli

G. Buffa

Il sistema dell’Ucciardone, dei Cantieri navali e il porto dell’Acquasanta

P. Barbera

G. Bellavere

G. Bisconti

U. Campana



La sperimentazione progettuale del Laboratorio si svolge attraverso un workshop in cui gli studenti simulano un progetto complesso di riqualificazione urbana, affrontando tutte le fasi della pianificazione urbanistica: dalla individuazione delle politiche e degli attori, alla pianificazione degli usi e la definizione delle norme, fino alla progettazione dei luoghi e degli edifici, in un percorso articolato in quattro fasi:

1. definizione delle identità urbane attraverso la lettura dell’evoluzione della città nel corso della sua storia ed attraverso l’interpretazione strutturale delle sue componenti, riferite all’ambito di progetto, e finalizzate all’identificazione degli elementi di forza e delle componenti di debolezza dell’area di studio in relazione all’intero sistama urbano palermitano;
2. individuazione delle trasformazioni urbanistiche della città, attraverso la l’analisi degli strumenti urbanistici vigenti sull’area di progetto e delle politiche urbane in atto, finalizzata a valutare quali opportunità e quali minacce nel breve-medio periodo graveranno sull’area di progetto, orientando quindi le scelte progettuali;
3. analisi e interpretazione delle risorse dell’area di progetto, attraverso la lettura e la valutazione delle potenzialità possedute dal patrimonio territoriale e dai servizi (con particolare attenzione a quelli culturali) ed attraverso l’individuazione delle reti, fisiche ed immateriali, capaci di connettere e potenziare le risorse territoriali;
4. infine, l’ultima fase è dedicata alla progettazione dei futuri dell’area, attraverso l’individuazione delle politiche necessarie e dei conseguenti attori, attraverso la redazione del piano urbanistico attuativo e delle relative norme ed attraverso la simulazione di un progetto di funzioni e configurazioni fisiche coerenti con il tema prescelto e capace di incrementare non solo la qualità dell’area, ma anche le sue prestazioni in termini di attrattività, dotazione di servizi, elevazione del rango nella gerarchia urbana.

Alla fine della ricerca è prevista una mostra cittadina promossa dal Laboratorio di urbanistica e con il concorso del Comune di Palermo. Una sintesi dei risultati del secondo anno di sperimentazione sarà presentata a luglio alla Triennale di Milano.

Palermo, aprile 2003

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