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Palermo, un'idea di cui è giunto il tempo

di Maurizio Carta



Palermo, città cosmopolita per natura, mirabile composizione di contrappunti e accordi, di armonie e distonie, raccontata e reimmaginata in un libro che la propone come pratica di innovazione urbana, come laboratorio permanente della direzione che possono prendere le città del sud globale per cambiare la traiettoria del presente e ambire a un diverso futuro basato sul valore generativo della diversità e della creatività e sul valore responsabile della resilienza e dell’inclusione. Un libro che racconta Palermo come un’idea di cui è giunto il tempo, un’idea che deve diventare pensiero collettivo per farsi azione e generare evoluzione. La realizzazione dell’idea di futuro della città viene esposta attraverso dieci mosse necessarie e urgenti che sorreggono conseguenti strategie creative e azioni di rigenerazione urbana che siano la piattaforma di un indispensabile dibattito pubblico che torni a farci agire con il pensiero dei costruttori di cattedrali: visione politica lungimirante e azione collettiva tempestiva. Un libro scritto pensando a una bambina o un bambino non ancora nati perché, quando lo leggeranno, trovino già le risposte giuste alle loro domande di vita. Un libro che vuole condividere un’idea urbanistica di cui è giunto il tempo di generare un progetto comune di città, capace di sconfiggere qualunque esercito della bruttezza, dell’indifferenza, del degrado, dell’ingiustizia, della predazione, della povertà e della criminalità. Palermo, un’idea di cui è giunto il tempo è questo: un messaggio scritto per chi non è ancora nato perché possa essere felice quando nascerà nella città e di crescervi.
[Palermo, un’idea di cui è giunto il tempo, Venezia, Marsilio, 2023 - vai al sito dell'editore]

Indice
Prefazione, di Roberto Lagalla Sindaco di Palermo

Palermo, un’idea di cui è giunto il tempo
Una cosmopoli di contrappunti
Giardino paradisiaco di usi comuni
Arcipelago di diversità culturali
Prendersi cura dell’aquila ferita

Dieci mosse per una città aumentata
Aumentare Palermo in dieci mosse

La città delle Muse
Rafforzare la dimensione culturale dello sviluppo
Il museo della città o il museo-città?
Un ecosistema museale della cultura urbana
Il secondo Teatro Massimo
Una politica a base culturale e creativa
Poliferie, una città-arcipelago di quartieri
Poliferie in cammino
Quartieri-laboratorio della prossimità aumentata

Rinascere dall’acqua
Il Piano regolatore portuale di Palermo
L’interfaccia città-porto e i progetti bandiera
Dal piano ai progetti di rigenerazione urbana
La costa, il nuovo “cardo”
Città porosa

Palermo futura: visione policentrica, strategie creative e azioni di rigenerazione urbana
Uscire dall’emergenza
Agenda Palermo +20
Palermo è un super-organismo metropolitano
Dalla visione agli assi di sviluppo
Quattro scenari per il futuro
Le strategie per Palermo +20
Promuovere la qualità dello spazio pubblico e dell’abitare
Rendere la città antifragile
Sostenere la città innovativa e produttiva
Garantire la interconnessione della città e la mobilità come servizio

Al centro storico serve una nuova visione di sistema
Obiettivi generali per un nuovo Piano del centro storico
Temi cardine per il futuro della città storica

Un libro per una bambina non ancora nata


Un libro per una bambina non ancora nata

Per chi ho scritto questo libro? Potrei averlo scritto per gli altri amministratori di questa città, per condividere con loro l’idea di futuro. Potrei averlo scritto per i cittadini, in modo da rendere la mia idea un progetto collettivo da pretendere. Potrei averlo scritto per i portatori di interessi sani, per gli imprenditori visionari o gli investitori generosi, in modo da convincerli a mettere risorse e competenze a disposizione dell’idea per renderla concreta e attuata. Niente di tutto questo! O, meglio, non solo per loro.
Ho scritto questo libro pensando a una bambina dello Sperone (o di Borgo Ulivia, del cep, dell’Arenella, di Brancaccio, dell’Albergheria, decidete voi), una bambina non ancora nata, ma che quando nascerà spero possa già trovare qui le risposte alle sue domande sul futuro della città in cui è nata, le risposte ai suoi bisogni, alle sue ambizioni, alle sue speranze e ai suoi diritti. Risposte preventive a domande ignote ma prevedibili e risposte adattive a domande non immaginabili.
Un libro pensato per chi – una bambina o un bambino, italiano, europeo, africano, asiatico – non è ancora nato, o arrivato, a Palermo, ma a cui dobbiamo guardare con la lungimiranza della buona politica e della buona urbanistica, e agire con la tempestività della buona amministrazione e gestione. Immagino che un giorno in un’area oggi fragile della città nasca qualcuno che possa trovare pronte le risposte alle sue esigenze di vita, di benessere, di felicità, di realizzazione, al reclamo dei suoi diritti, alla protezione delle sue fragilità. Qualcuno che trovi abitazioni energeticamente efficienti e scuole più sicure con servizi socio-educativi e sportivi, e aperte tutto il giorno per accogliere diverse funzioni di comunità, che possa riciclare rifiuti e acqua per ridurre l’impronta ecologica e i costi quotidiani, che possa trovare diverse opportunità di mobilità sostenibile per muoversi lungo la città ma anche per poter raggiungere a piedi molti servizi ed esercizi, quando non vorrà muoversi felice in bicicletta lungo ciclovie sicure, che attraversano parchi e giardini o utilizzano ferrovie dismesse. Immagino una bambina che trovi una città più sicura e meno patriarcale, a misura delle necessità femminili, con spazi adeguati alle diverse forme di convivialità, alle diverse abilità, alle diverse culture o religioni.
In questo libro trascrivo le soluzioni che dobbiamo oggi mettere in campo perché una bambina o un bambino non ancora nati possano trovare risposte già pronte a domande che non conosciamo ancora ma di cui dobbiamo essere capaci di predisporre le risposte, o, almeno, non impedirle, non renderle di difficile realizzazione o lente. Questo libro serve ad agire con sapienza nel diverso presente per non pregiudicare l’azione futura.
Palermo nella sua evoluzione non esprimerà solo domande antiche le cui risposte, ancora mancanti, devono essere date rapidamente, ma anche domande sempre più diversificate, capillari e individuali, a cui dovrà saper essere data una risposta sartoriale, su misura: a misura di donne, di bambini, di anziani, di stranieri, di fragili, di famiglie, di imprese, di associazioni, di residenti, di commercianti ecc.
Questo è un libro che rifiuta l’ottica di un’urbanistica convenzionale basata prevalentemente su norme e regole prescritte dall’alto, ma reclama per Palermo un’urbanistica evoluzionista del progetto, flessibile e adattiva capace di agire non solo per funzioni (necessarie risposte a domande note), ma anche per effetti capaci di generare nuove domande a cui risponderanno adeguate funzioni. Un’urbanistica che generi innovazioni che a loro volta generino inediti spazi e relazioni per gli attuali e nuovi abitanti. Servono politiche urbane e un’urbanistica capaci di cogliere tutte le potenzialità euristiche della creatività urbana: un’urbanistica delle potenzialità e non solo delle necessità, un’urbanistica delle risposte adeguate alle domande non ancora poste.
Questo, quindi, è un libro scritto per una bambina non ancora nata che, spero, lo troverà obsoleto perché tutte le azioni descritte saranno state realizzate o saranno in corso di realizzazione, perché la città sarà già cambiata e avrà le risposte giuste alle sue domande, e sarà diventata più capace di adattarsi a quelle nuove poste dalle future generazioni perché, come scriveva Jane Jacobs «non dobbiamo decidere su ogni cosa. Dobbiamo lasciare qualche decisione alla prossima generazione. Anche loro avranno delle idee».
Un libro che è una risposta alle domande dell’attualità attraverso un’idea di città da offrire alle prossime generazioni perché la miscelino con le loro. Un’idea urbanistica di cui è giunto il tempo: di agire, di diventare un’idea collettiva e un progetto comune di città, capace di sconfiggere qualunque esercito della bruttezza, dell’indifferenza, del degrado, dell’ingiustizia, della predazione, della povertà e della criminalità.
Palermo, un’idea di cui è giunto il tempo è questo: un messaggio scritto per una bambina che spero sarà felice di nascere e crescere in questa città.