Prof. Maurizio Carta

con la collaborazione di
Carmelo Galati Tardanico e
Cosimo Camarda


CdLM in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale a.a. 2018/19
Laboratorio di Pianificazione territoriale II
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ORARIO
Lunedì 8,30-19,30

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Carta M. (2017),
Augmented City. A Paradigm Shift,
List, Trento-Barcelona

copertina libro

Carta M. Lino B. Ronsivalle D., a cura di (2017),
Re-cyclical Urbanism. Visions, Paradigms and Projects for the Circular Metamorphosis,
List, Trento-Barcelona

copertina libro

Carta M. Contato A. Orlando M. a cura di. (2017),
Pianificare l’innovazione locale. Strategie e progetti per lo sviluppo locale creativo: l’esperienza del SicaniLab,
FrancoAngeli, Milano

copertina libro

M. Carta
Reimagining Urbanism.
Città creative, intelligenti ed ecologiche per i tempi che cambiano
ListLab



M. Carta
Governare l'evoluzione. Principi, metodi e progetti per una urbanistica in azione
FrancoAngeli
copertina libro

CONTENUTI E OBIETTIVI DEL CORSO

FAVARA COMUNITA' RESILIENTE


#VISION: Città e territori nel Neoantropocene
Siamo alla fase apicale di una crisi pandemica che si diffonde dagli anni Sessanta del XX secolo, quando esplosero le contraddizioni del capitalismo predatorio prodotto dalla rivoluzione industriale e iniziò a diffondersi – lentamente e con numerosi oppositori – la consapevolezza che il modello di sviluppo occidentale guidato esclusivamente dall’euforia dei consumi producesse diseguaglianze sociali, impoverimento culturale e consumo di risorse fisiche oltre i limiti del pianeta (Meadows et. al., 1972). Giunti all’apice, la ormai evidente crisi ecologica ci impone di rivedere in maniera radicale il modello di sviluppo, partendo da quello occidentale ma coinvolgendo necessariamente tutto il pianeta con diverse intensità e responsabilità. Per descrivere questa fase della nostra evoluzione, Eugene Stoermer, negli anni Ottanta del secolo scorso, e poi Paul J. Crutzen, agli inizi del Duemila, hanno introdotto il termine “Antropocene” (Crutzen et. al., 2000), un’era iniziata con la rivoluzione industriale e accelerata nella seconda metà del XX secolo attraverso imponenti modifiche territoriali, sociali, economiche e climatiche prodotte dall’uomo, piegando il pianeta alla sua presunta “intelligenza”. Negli ultimi venti anni, un ancor più pervasivo “antroposviluppo” ha prodotto una immensa e devastante impronta umana sul pianeta, ben oltre qualsiasi altro effetto dominante. Questa consapevolezza ci impone di affrontare una sfida culturale e politica, prima che ambientale ed ecologica. Siamo parte infinitesimale, ma oggi prepotente, di una genesi mirabile della Terra entro un universo con una sublime genealogia, come ce la descrive Guido Tonelli (2019), con rara sensibilità tra miracolo e scienza. Dobbiamo, quindi, abbandonare il Paleoantropocene erosivo, estrattivo, pervasivo, ineguale e conflittuale in cui viviamo per entrare con decisione e responsabilità nel “Neoantropocene”, un nuovo antropocene in cui l’umanità, invece di essere il problema, progetti e metta in atto la transizione verso lo sviluppo sostenibile, riattivando l’antica alleanza tra componenti umane e naturali come forze coagenti: un antropocentrismo sensibile, rispettoso e temperato volto a riposizionare l’umanità in uno schema integrato, ibrido, con la natura.

Le sfide del piano e del progetto urbanistico
La sfida per uno sviluppo locale generativo e non dissipativo di città e territori nel Neoantropocene ci chiama all’impegno di una nuova responsabilità e una nuova ermeneutica del piano territoriale e del progetto urbanistico come esito di una creatività generatrice fatta di cure, di recuperi e di riattivazioni di centri urbani che tornino ad alimentare cicli di vita, a coltivare i talenti degli abitanti, ad attrarre idee, a generare innovazione, a produrre nuove economie e a rafforzare reti di solidarietà. L’impegno degli amministratori, degli urbanisti, degli architetti, dei cittadini e delle imprese è quello di lavorare su insediamenti caratterizzati dalla capacità di dare nuove risposte alla eccedenza e sovrapproduzione generata dal modello di sviluppo che ha prodotto sistemi insediativi in dismissione e contrazione, servizi sanitari o sportivi in disuso, reti infrastrutturali in trasformazione. La riattivazione dei potenziali latenti richiede azioni di modifica funzionale, di aggregazione intercomunale o di reinvenzione sociale grazie a cui le componenti oggi inutilizzate vengano ricreate, senza distruggerle ma mutandone le funzioni perseguendo un’ottica generativa e aumentando la loro resilienza creativa. Dobbiamo, dunque, sperimentare politiche e azioni per comunità che superino la loro condizione di fragilità, recuperando la loro resilienza interna.

 

#LEZIONI FRONTALI
La didattica del Laboratorio di Pianificazione 2 prevede open lecture, visiting, lezioni frontali, coadiuvate da seminari integrativi, che forniranno agli studenti conoscenze teoriche e metodologiche ed esempi di buone pratiche europee utili a fornire le competenze necessarie per affrontare i temi del Laboratorio e per la sperimentazione di pianificazione/progettazione nel territorio di Favara. Le lezioni frontali previste riguarderanno le seguenti tematiche generali:
1. Paradigmi
Prolusione: Reimagining Urbanism in the Neoanthropocene.
Resilience as Urbanism: The Charter of Resilient Communities
The Augmented City: a paradigm shift.
Hyper-Metropolitan Metamorphosis.
Recyclical Urbanism. Rur-Urban Strategies.


2. Strumenti
Cityforming Protocol.
I dispositivi progettuali di connettore, interfaccia, osmosi.
Strumenti di tipo contrattuale per l’attuazione delle scelte strategiche: gli Accordi quadro di sviluppo territoriale, i Programmi Integrati di Sviluppo Locale.


3. Scenari di sviluppo
La strategia SNAI; le piattaforme territoriali; le comunità aumentate: sviluppo rur/urbano, innovazione sociale e creatività.

#ACTION
Il Laboratorio si occuperà dell’elaborazione di un progetto strategico di area vasta relativo al territorio arcipelago rur-urbano di Favara e giungerà alla formulazione di progetti di rigenerazione urbana capaci di integrare la dimensione della sostenibilità economica e del partenariato pubblico/privato con le sfide di ambiti rurali ed urbani più resilienti, creativi, ecologici e intelligenti. Attraverso i principi della Augmented City, i paradigmi del re-cyclical urbanism e la metodologia progettuale del Cityforming Protocol, il laboratorio sperimenterà una condizione territoriale paradigmatica con l’obiettivo di sviluppare attività conoscitive ed interpretative finalizzate alla definizione di strategie di sviluppo locale che guardino alla dimensione sovra locale delle politiche, sulla base del riconoscimento e della condivisione di identità e vocazioni del territorio.


#WORKSHOP
Il workshop del Laboratorio di Pianificazione 2 sarà articolato in tre fasi: analisi, casi di studio orientati e progetto, nell’obiettivo di insegnare una metodologia di analisi e interpretazione degli insediamenti finalizzata alla rigenerazione rur-urbana. Le fasi del workshop (corrispondenti a 4 elaborati) saranno così articolate:
W1 ANALISI E DIAGNOSI. La prima parte del workshop prevede l’applicazione delle tecniche di analisi e interpretazione delle componenti strutturali di alcuni centri rur/urbani oggetto di sperimentazione.
W2 ANALISI DI CASI DI STUDIO INTERNAZIONALI. Saranno studiati e schematizzati alcuni casi di studio nazionali e internazionali relativi a insediamenti rur/urbani che hanno già attuato pratiche di riciclo creativo e di resilienza, utili sia come stimoli progettuali che a comprendere quali soluzioni operative siano state utilizzate. I casi di studio saranno approfonditi nell’ambito del corso “Urbanistica e Pianificazione Territoriale” che opererà in sinergia con il Laboratorio.
W3 PROGETTO. Il workshop si conclude con la simulazione di un progetto complesso di nuovi metabolismi urbani nelle aree delle realtà rur/urbane analizzate.Dovranno essere sviluppati i temi della città culturale/creativa, applicati i paradigmi Re-cycle e utilizzato il nuovo protocollo progettuale Cityforming©. Dovranno essere formulate politiche e azioni specifiche in grado di migliorare la qualità della vita, di rendere i contesti urbani più sostenibili dal punto di vista ambientale e di valorizzare il patrimonio culturale.

#BIBLIOGRAFIA
Libri di testo generali
Carta M. (2019). Futuro: politiche per un diverso presente, Rubbettino, Soveria Mannelli.
Carta M. (2017), Augmented City. A Paradigm Shift, LIStLab, Trento.

Libri di testo di approfondimento
Carta M. (2014), Reimagining Urbanism. Creative, Smart and Green Cities for the Changing Times, Listlab, Trento.
Carta M., Ronsivalle D. (a cura di, 2015), Territori Interni. La pianificazione integrata per lo sviluppo circolare: metodologie, approcci, applicazioni per nuovi cicli di vita, Aracne, Ariccia (RM).


 
  Urban Hyper-Metabolism
Reimagining Urbanism Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti. Reimagining Urbanism Re-immaginare l’urbanistica richiede un rigoroso esercizio di volontà, responsabilità e competenze che si fondino su un sistema di governo delle trasformazioni urbane basato su nuovo pentagramma dello sviluppo: visione, strategia, progetto, regole e comunità. Un pensiero differente ed una filiera di azioni per i tempi nuovi, capaci di re-immaginare il progetto urbano. Le città del futuro – smart, creative e green – dovranno agire entro uno stato di perturbazione che non sparirà presto, dovranno riattivare i propri capitali guidate da una urbanistica in grado di garantire nuove forme di convergenza tra sostenibilità culturale economica, ambientale e sociale sia attraverso l’adozione di nuove visioni di futuro, sia attraverso l’uso di nuovi paradigmi ma anche attraverso la qualità delle decisioni e la concretezza dei progetti [sfoglia]
 
Protocollo REDS. Ripensare la città ecologica

L’impatto dei nuovi paradigmi ecologico, tecnologico e creativo interviene profondamente sul modo di pensare, sui metodi e sugli strumenti delle discipline che pensano, governano e modellano l’ambiente in cui viviamo. L'urbanistica ha la responsabilità di creare costantemente le condizioni di progresso ed oggi dobbiamo capire che abbiamo un'opportunità unica per riconsiderare il nucleo epistemologico delle scienze che concorrono a guidare l'evoluzione delle città. Il Protocollo REDS ci induce a tornare a guardare il territorio come risorsa generativa e non solo come spazio di consumo, attingendo alle energie del magma partecipativo in cui i talenti dei giovani, i lavoratori della conoscenza e le economie della sostenibilità si miscelano producendo un nuovo territorio che dobbiamo esplorare, interpretare, regolare e progettare, affrontando i nuovi conflitti – sociali, culturali, etnici, ecologici, funzionali e sempre più spesso economici – che trovano nella città genesi ed eruzione. [apri]
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Re-loaded City. Strategie del riciclo urbano

La RE-loaded CITY è una città “sostenibile, creativa e responsabile” capace di ripensare modelli di comunità urbana per reinventare le forme dell’insediamento a partire dalla “ri-attivazione” dei capitali urbani identitari o in dismissione e mutamento, per ridisegnare il modo con cui ci muoviamo, per ritessere rapporti creativi con l’ambiente e il paesaggio e per alimentare la produzione di culture insediative urbane capaci di attivare nuovi metabolismi urbani, ma anche di reagire agli scenari di declino. La RE-loaded City sarà affrontata dalla rete di ricerca "RE-CYCLE" sul riciclo delle città, dei territori e dei paesaggi che coinvolge 11 atenei italiani e numerose istituzioni straniere, coordinata da Renato Bocchi dello IUAV, finanziata dal MIUR nell’ambito della piattaforma di ricerca europea Horizon 2020. [apri]

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