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Maurizio Carta
Re-loaded City. Strategie del riciclo urbano

Estratto da "Balarm", n.29, 2012

RICICLARE LA CITTÀ è oggi uno dei più ricorrenti pensieri-guida per le trasformazioni urbanistiche delle città che vogliano percorrere la strada della sostenibilità, della qualità e della creatività. La necessaria rigenerazione – architettonica, sociale ed economica – degli insediamenti urbani deve avvenire attraverso una immissione in “nuovi cicli di vita” dei complessi urbani, dei tessuti insediativi e delle reti infrastrutturali in dismissione, in mutamento o in riduzione funzionale. Nell'era della crisi ecologica ed economica le città decrescono, si contraggono producendo "lacerti" urbani, “trucioli” funzionali e "rottami" di sviluppo che attraverso un processo di riciclo possono tornare ad essere le componenti di nuovi cicli di vita capaci di generare rinnovati paesaggi urbani. Nuove parti di città fondate sul riuso creativo dell’abbandono, della dismissione, del declassamento o della modificazione d’uso dei tessuti insediativi tradizionali. Il riciclo urbano – nuova e potente forza creativa – deve riguardare i numerosi materiali in disuso o in dismissione sia abitativi (i quartieri della periferia degradata), sia produttivi (aree in deindustrializzazione), sia logistici (aree ferroviarie e portuali) che militari (le grandi caserme urbane). Ma occorre lavorare non solo sulle loro potenzialità materiali (aree, cubature, infrastrutture) ma soprattutto su quelle legate alle memorie e alle identità contenute nelle aree da riciclare. E’ da queste aree che le città del nuovo secolo dovranno produrre nuova “intelligenza urbana”, a partire dalla riscrittura di “righe di codice” dismesse (le funzioni), “banchi di memoria” non utilizzati (le aree), "routine" urbane ancora efficienti (le infrastrutture). Tutti materiali urbani ancora con tracce di vitalità, che si offrono come risorse per la progettazione ecologica e il guerrilla gardening, per la slow mobility e la smartness, per la cittadinanza attiva e il co-working, etc.

Riciclare la città significa quindi generare una città più sostenibile, più responsabile ma anche più creativa, capace di ripensare modelli di comunità urbana per reinventare le forme dell’insediamento a partire dalla ri-attivazione dei capitali urbani in dismissione, in mutamento, in crisi. Una città capace di ridisegnare il modo con cui ci muoviamo, di ritessere rapporti creativi con l’ambiente e il paesaggio e di alimentare la produzione di culture insediative urbane in grado di attivare nuovi metabolismi urbani, ma anche di reagire agli scenari di declino. Le città del futuro, soprattutto le nostre città medie mediterranee – vero antidoto alle megalopoli mondiali – dovranno agire entro un “Capitalismo 3.0”, un nuovo capitalismo ecosofico e responsabile che produca riusi, ricicli ed evoluzioni creative e che sia capace di fornire una guida permanente dei processi insediativi attraverso una forte integrazione con la sostenibilità ecologica, con la pianificazione territoriale, con la gestione dell’uso dei suoli, con l’efficienza energetica, con la progettazione di morfologie senza sottrarsi dalla produzione di valore. Una città regolata e guidata da un nuovo “sistema operativo” generato dall’uso creativo delle Tre R: riduci, riusa, ricicla.

L'impegno dei nuovi amministratori, degli urbanisti più sensibili e degli architetti più capaci sarà quello di lavorare su insediamenti urbani caratterizzati dalla "eccedenza" e "sovrapproduzione" (complessi urbani in mutamento, tessuti insediativi in dismissione e reti infrastrutturali in trasformazione), che dovranno essere affrontati attraverso azioni di modifica, o di rimozione, o di reinvenzione. Nel mondo sono sempre più frequenti procedure progettuali che si riferiscono al cosiddetto “up-cycling” (la rottamazione), attraverso cui le componenti vengono ricreate, senza distruggerle ma mutandone le funzioni perseguendo un’ottica creativa ed aumentando la loro “resilienza, cioè la capacità di resistere alle crisi, di riprendersi e di ripartire.

Tutto questo richiede un cambio di paradigma in cui il territorio venga inteso quale risorsa da preservare, non solo in termini di riduzione del suo consumo, ma soprattutto considerandolo un detentore di "cellule di sviluppo" spesso sottoutilizzate o mistificate rispetto alle reali potenzialità d'uso. Alla città della rendita fondiaria occorre sostituire la città della "rendita sociale", in grado di agire con maggiore efficacia sulla sua stratificazione. Città che sappiano riciclare il suolo già utilizzato per evitare di disperdere energia, per costruire quartieri intelligenti, non solo in senso "tecnologico", ma nel più ampio senso di città più sapienti, capaci di stimolare la partecipazione collettiva e, quindi, più responsabili. L’etica di una rinnovata responsabilità del progetto per città vivibili, accoglienti, attraenti e solidali ci impone che vengano attivate azioni orientate al riciclo attraverso la riattivazione dei loro potenziali latenti o esclusi dalle passate scelte di un modello di sviluppo troppo spesso “dopato” da politiche pubbliche costruite in debito. Ed è importante che in questa direzione si sia mosso recentemente anche il Governo, con un provvedimento mirato a garantire l'equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificate o edificabili, ponendo un limite massimo al consumo di suolo e stimolando il riutilizzo delle zone già urbanizzate.

Scrive Richard Sennett in “The Craftsman” (il primo libro della trilogia sulla riforma del capitalismo) che «per fare fronte a questa crisi ci corre l'obbligo di modificare sia gli oggetti che produciamo sia l'uso che ne facciamo. Dovremo imparare modi diversi di costruire gli edifici e di organizzare i trasporti, dovremo inventare rituali che ci abituino al risparmio. Dovremo diventare bravi artigiani dell'ambiente».

 

RE-CYCLE.
Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio.

Finanziato dal MIUR nell'ambito del PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE

Coordinatore nazionale: Renato Bocchi (IUAV)

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UNITA' DI RICERCA DI PALERMO (DARCH, UNIPA)
Coordinatore locale: MAURIZIO CARTA (ICAR21)
COMPONENTI: MARCELLA APRILE (ICAR15) MARCELLO PANZARELLA (ICAR14), VINCENZO MELLUSO (ICAR14), FERDINANDO CORRIERE (ICAR04), ANGELA BADAMI (ICAR21), FLAVIA SCHIAVO (ICAR21) VALERIA SCAVONE (ICAR21), IGNAZIO VINCI (ICAR21), DANIELE RONSIVALLE (ICAR21) DANIELE MILONE (ING-IND11), BARBARA LINO (Ass.), GIOVANNA RITA ELMO (Ass.), GIUSEPPINA FARINA (Ass.) ANNALISA CONTATO (Dott.)


R
E-LOADED CITY: STRATEGIE DEL RICICLO PER RIATTIVARE LA CITTÀ
L’UdR di Palermo declina il tema-guida del RICICLO applicandolo alla rigenerazione degli insediamenti urbani e territoriali attraverso una immissione in nuovi cicli di vita dei complessi urbani, dei tessuti insediativi e delle reti infrastrutturali in dismissione, in mutamento o in riduzione funzionale. La città in contrazione produce "lacerti" urbani, “trucioli” funzionali e "rottami" di sviluppo che attraverso un processo/progetto di riciclo possono tornare ad essere infrastrutture di nuovi cicli di vita capaci di generare paesaggi urbani e peri-urbani fondati sull’abbandono, la dismissione, il declassamento o la modificazione d’uso di tessuti insediativi. La ricerca riguarderà sia i “materiali” abitativi che quelli produttivi, logistici e militari, lavorando sia sugli assets materiali sia su quelli legati alle risorse della memoria e dell’identità contenuti nelle aree da riciclare e in grado di produrre nuovo software urbano a partire dalla ricombinazione di “righe di codice” (funzioni, risorse, tessuti e architetture) ancora efficienti. La RE-LOADED CITY è una città “sostenibile, creativa e responsabile” capace di ripensare modelli di comunità urbana per reinventare le forme dell’insediamento a partire dalla “ri-attivazione” dei capitali urbani identitari o in dismissione e mutamento, per ridisegnare il modo con cui ci muoviamo, per ritessere rapporti creativi con l’ambiente e il paesaggio e per alimentare la produzione di culture insediative urbane capaci di attivare nuovi metabolismi urbani, ma anche di reagire agli scenari di declino. La ricerca agisce entro un “Capitalismo 3.0” che produca riusi, ricicli ed evoluzioni creative ed in una guida permanente dei processi insediativi attraverso una forte integrazione con la sostenibilità ecologica, con la pianificazione territoriale, con la gestione dell’uso dei suoli, con l’impatto energetico, con la progettazione di morfologie e con la produzione di valore. L’etica della “responsabilità del progetto” ci impone che vengano attivate azioni “recycle oriented” per il recupero creativo delle risorse aggredite o degradate dalle attività umane, attraverso la riattivazione dei loro potenziali latenti o esclusi da uno sviluppo dopato dalle politiche “debit driven”.

CAMPO DI RICERCA
L’UdR lavorerà nella prevalente dimensione degli insediamenti urbani e territoriali caratterizzati dalla "eccedenza" e "sovrapproduzione" (complessi urbani in mutamento, tessuti insediativi in dismissione e reti infrastrutturali in trasformazione), che verranno affrontati attraverso azioni di modifica, o di rimozione, o di reinvenzione. Le procedure progettuali si riferiscono al cosiddetto UP-CYCLING (rottamazione), attraverso cui le “componenti” vengono ricreate, senza distruggerle ma mutandone le funzioni perseguendo un’ottica creativa ed aumentando la loro “resilienza” rispetto ai mutamenti dello sviluppo. L’UdR lavorerà sulla "piattaforma nord-occidentale di Palermo”, per individuare politiche e progetti per ri-attivare metabolismi urbani capaci di tracciare una exit strategy dalla crisi attraverso azioni che incidano sul “software” dei luoghi, sul “sistema operativo” della città, sulla sua “intelligenza” piuttosto che solo sul riuso delle carcasse, dei lacerti, degli scarti. Senza, tuttavia cedere a comode fughe verso la “rarefazione” dei tessuti urbani, ma sfidando con modalità nuove la “densificazione.

RISULTATI ATTESI
- elaborazione di una RoadMap sui processi di trasformazione attraverso strategie e visioni declinate secondo paradigmi differenti (riattivazione, sostenibilità, creatività);
- definizione di nuovi approcci progettuali derivati dalle sperimentazioni e finalizzati alla messa a punto di strategie del riciclaggio nei processi di trasformazione;
- costruzione di scenari di pre-fattibilità, di visioni condivise e di strategie progettuali in grado di definire procedure e coerenze delle soluzioni processuali individuate.

PRODOTTI FINALI DELLA RICERCA
PRODOTTI FINALI I ANNO. La presentazione dei risultati delle prime due fasi della ricerca al convegno RE-CYCLE MAPPING / Geografie del Riciclo, che si terrà allo IUAV.
PRODOTTO FINALE II ANNO: la presentazione dei risultati della ricerca alla fine del secondo anno di attività del progetto al Forum LANDSCAPE OF RE-CYCLE in collaborazione con l’IBC dell’Emilia-Romagna per articolare una PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE fondata sui possibili cicli di vita di città e territori (recycle oriented).
PRODOTTI FINALI III ANNO: Mostra RE-CYCLE ITALY che si terrà al Museo MAXXI in chiusura della ricerca e presentazione di 3 volumi: “RE-CYCLE ITALY. Atlante di strategie”; “RE-CYCLE ITALY. Proposta di legge regionale per l'Emilia Romagna”; “Re-cycle, sub-cycle, iper-cycle. Teorie da un concetto nomade”.

COLLABORAZIONI DELL'UNITÀ DI PALERMO CON ALTRI ORGANISMI DI RICERCA PUBBLICI E PRIVATI, NAZIONALI E INTERNAZIONALI
L'Unità Locale di Palermo si avvarrà di alcune collaborazioni scientifiche con istituzioni culturali, di ricerca o di governance, finalizzate al rafforzamento di un network della ricerca indispensabile per la focalizzazione del tema, per la valutazione delle pratiche in atto e per la diffusione dei risultati nei diversi contesti in cui potremmo essere applicati i protocolli del RICICLO nella Re-Loaded City. Le collaborazioni attivate sono:
• Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Direzione per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali). La collaborazione riguarderà l’implementazione delle strategie del riciclo nell’ambito delle “azioni integrate innovative” portate avanti dal Ministero e che hanno condotto alla recente costituzione della “Rete delle città innovative” che stanno sperimentando nuove integrazioni tra infrastrutture, insediamento urbano e sostenibilità ambientale.
• Rete delle Città Strategiche (RECS). La collaborazione riguarderà l’implementazione delle strategie del riciclo all’interno di una nuova “Agenda Urbana per l’Europa” che la RECS sta predisponendo in interazione con il Ministero della Coesione Territoriale ed altri soggetti europei.
• Institute for Tourism, Travel and Culture (University of Malta). Collaborazione sulla rigenerazione delle aree costiere in termini di sostenibilità economica e ambientale, anche attraverso valutazioni sulla attrattività delle aree rigenerate.
• Noema Research and Planning Ltd (London). La collaborazione riguarderà il confronto tra le politiche e pratiche di rigenerazione di aree dismesse in Gran Bretagna con le opzioni operative proposte dal tema del riciclo. In particolare verranno prese in esame le politiche di rigenerazione che hanno utilizzato la creatività e l'innovazione.
• Cerisdi, Centro di Ricerce e Studi Direzionali (organismo di ricerca pubblico-privato controllato dalla Regione Siciliana). La collaborazione riguarderà i profili gestionali ed economici del progetto, nonché il tema della sostenibilità energetica degli insediamenti.
Partner istituzionali della ricerca sono anche la Confindustria Palermo e l’ANCE Palermo per le rifluenze sul sistema produttivo e sull’innovazione della produzione edilizia.

RETE DI RICERCA NAZIONALE
Università Iuav di VENEZIA [capofila] _ Prof. Renato Bocchi
Università degli Studi di TRENTO _ Prof. Giorgio Cacciaguerra
Università degli Studi di PALERMO _ Prof. Maurizio Carta
Università degli Studi "Mediterranea" di REGGIO CALABRIA _ Prof. Gianni Celestini / Dott. Vincenzo Gioffrè
Università degli Studi di CAMERINO _ Prof. Pippo Ciorra
Politecnico di TORINO _ Prof. Antonio De Rossi
Università degli Studi "G. d'Annunzio" CHIETI-PESCARA _ Prof. Francesco Garofal
Università degli Studi di NAPOLI "Federico II” _ Prof. Carlo Gasparrini
Università degli Studi di GENOVA _ Prof. Mosé Ricci
Università degli Studi di ROMA "La Sapienza” _ Prof. Piero Ostilio Rossi
Politecnico di MILANO _ Prof.ssa Ilaria Valente


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© 2013 Maurizio Carta.