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Maurizio Carta è nato a Palermo il 7 gennaio 1967.
Professore ordinario di Urbanistica e Pianificazione territoriale, insegna progettazione urbanistica nel Corso di laurea magistrale in Architettura e urbanistica e pianificazione territoriale al Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale del Dipartimento di Architettura dell'Università di Palermo ed è Delegato del Rettore alla Terza Missione, pianificazione strategica e cooperazione con il territorio. Dal luglio 2022 è Assessore alla rigenerazione urbana, allo sviluppo urbanistico della città policentrica e alla mobilità sostenibile del Comune di Palermo. Ha svolto attività di ricerca presso la Columbia University e l’Institut d’Urbanisme de Paris. È stato Senatore Accademico (2019-2021), Presidente della Scuola Politecnica (2015-19), Presidente del Consorzio Universitario di Caltanissetta (2005-2009) e Assessore al piano strategico e al centro storico del Comune di Palermo (2009-2011).
Architetto e PhD in Pianificazione urbana e territoriale, esperto senior di pianificazione urbana, territoriale e paesaggstica, pianificazione strategica e rigenerazione urbana. Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Palermo, occupandosi di valorizzazione del patrimonio culturale nei processi di sviluppo locale, di pianificazione strategica e di politiche e progetti di rigenerazione urbana alimentati dalle risorse culturali e creative delle città. E' internazionalmente riconosciuto come il teorico italiano della "città creativa", su cui ha pubblicato il volume Creative City. Dynamics, Innovations, Actions (2007) nel quale viene proposto un manifesto per la progettazione delle città creative ed è uno dei firmatari del "Manifesto per la cultura" promosso da Il Sole 24 ORE.
Dirige ed è il responsabile scientifico dello "Smart Planning Lab" una struttura di ricerca applicata per l'urbanistica avanzata e la pianificazione e progettazione di città e comunità intelligenti e l'innovazione sociale. E' Direttore dell'Augmented City Lab, un'agenzia internazionale di ricerca applicata alla rigenerazione e sviluppo delle città aumentate.
E' stato Coordinatore dei corsi di laurea in "urbanistica e pianificazione territoriale" e Direttore Vicario del Dipartimento di Architettura. E' stato Direttore del Dipartimento Città e Territorio per il triennio 2007-10.
Dal 2009 al 2011 è stato Assessore del Comune di Palermo con delega al piano strategico, al centro storico, alla riqualificazione urbana della costa e ai rapporti con l'università. Dal 2005 al 2009 è stato Presidente del Consorzio Universitario di Caltanissetta.
L'attività di sperimentazione si è concentrata sulla pianificazione regionale e di area vasta: Piano territoriale paesistico delle isole Eolie, Piano Territoriale Paesistico dell'Ambito dei Rilievi del Trapanese, Piano territoriale provinciale di Agrigento, Piano territoriale provinciale di Palermo, Piano Urbano della Mobilità della Provincia di Catania, Piano strategico di area vasta di Barletta, Andria e Trani, Piano strutturale provinciale di Potenza, Piano Territoriale Paesistico degli Ambiti 3 e 5 della Provincia di Palermo, Piano Strategico di Palermo e Piano regolatore portuale di Palermo. Ha progettato il Sistema Informativo Territoriale Regionale e il Sistema Informativo Regionale Ambientale della Regione Siciliana.
Ha fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico per il Piano Territoriale Urbanistico Regional e dal 2005 è componente dell'Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio. E' consulente della Regione Siciliana per la programmazione e la pianificazione territoriale e paesistica, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il Quadro Strategico Nazionale e del Comune di Palermo per la pianificazione strategica e la rigenerazione urbana. Il suo lavoro per la piattaforma infrastrutturale della Sicilia Occidentale ha ricevuto il Premio Urbanistica 2012 dell’INU.
È componente dei consigli direttivi della Società Italiana degli Urbanisti (SIU), di Accademia Urbana (AU) e dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU). È membro del comitato scientifico di TRIA. Rivista internazionale di cultura urbanistica (Università Degli Studi Di Napoli Federico II), della international review Monograph.it (ListLab Laboratorio Internazionale di Strategie Editoriali, Trento-Barcelona), della international review EWT/ EcoWebTown e della international review Portus Plus Six-monthly online review of RETE.
E’ autore di più di 300 pubblicazioni scientifiche, tra le più recenti: Next City: culture city (Meltemi, 2004), Creative City (List, 2007), Governare l’evoluzione (Franco Angeli, 2009) Re-think, Re-load, Re-cycle: Mediterranean Urban Metamorphosis (Le Carré Bleu, 2013), Reimagining Urbanism (ListLab, 2013), Urban Hyper-Metabolism (with B. Lino, Aracne, 2015), The Fluid City Paradigm (with D. Ronsivalle, Springer, 2016), Patrimoine et Créativité (Listlab, 2016), Re-cyclical Urbanism (with B. Lino e D. Ronsivalle, Listlab, 2016), Territories. Rural-urban Strategies (with J. Schroeder, M. Ferretti e B. Lino, Jovis, 2017), Augmented City. A Paradigm Shift (Listlab, 2017); Dynamics of Periphery. Atlas for emerging creative resilient habitats (con J. Schroeder, M. Ferretti e B. Lino, Jovis, 2018), Futuro. Politiche per un diverso presente (Rubbettino, 2019), Palermo. Biografia progettuale di una città aumentata (LetteraVentidue, 2021), Città aumentate. Dieci gesti-barriera per il futuro (Il Margine, 2021), Cosmopolitan Habitat (with J. Schroeder et al, Jovis, 2021), Resilient Communities and the Peccioli Charter (with M. Perbellini and A.J. Lara-Hernandez, Springer, 2022), Homo urbanus. Città e comunità in evoluzione (Donzelli, 2022), Palermo, un’idea di cui è giunto il tempo (Marsilio, 2023).

Biografia
Si laurea in Architettura nel 1991 presso la Facoltà di Architettura di Palermo, scegliendo l’indirizzo “Urbanistico” e sostenendo la tesi "Piano di recupero della Città Universitaria a Parco d'Orléans" (relatore Vincenzo Cabianca, correlatore Bruno Jaforte); la tesi ottiene il massimo dei voti, la lode e la menzione per la pubblicazione e, nel 1992, vince il "Premio Rotary Club Palermo Sud" per la migliore tesi progettuale e propositiva per lo sviluppo della città e viene esposta alla Biennale di Architettura di Venezia.
Dal 1991 è nominato cultore di Pianificazione del territorio dal Consiglio della Facoltà di Architettura di Palermo ed inizia una intensa collaborazione con il suo maestro Vincenzo Cabianca, fondatore della scuola di pianificazione territoriale di Palermo, orientando i suoi interessi di ricerca sui rapporti tra le innovazioni del processo di pianificazione territoriale, la riforma degli strumenti del piano e del progetto di trasformazione della città e del territorio, nell’ottica della valorizzazione delle risorse territoriali.
Ha inizio un’attività di didattica, ricerca e sperimentazione finalizzata alla produzione di studi in cui emerga il valore della pianificazione come processo complessivo di governo delle trasformazioni, sempre accompagnati dalla concreta applicazione a casi di studio ben individuati. Viene così a costituirsi negli anni di collaborazione una comune tensione verso l’assunzione di un modello di sviluppo territoriale in cui componenti fondamentali sono il patrimonio e l’identità culturali, la diffusione della conoscenza e la partecipazione di tutti gli attori alle decisioni ed alle trasformazioni. Nel 1995 inizia un’attività di collaborazione alla ricerca ed alla sperimentazione con Nicola Giuliano Leone, che si esplica in numerosi versanti della ricerca applicata e della progettazione della città e del territorio.
Nel 1992 vince l’ammissione al Dottorato di Ricerca in Pianificazione Urbana e Territoriale delle Università di Palermo, Catania e Reggio Calabria. Nel corso dello stesso anno è redattore della Rivista di architettura ed arte Demetra; nel 1993 è tra i fondatori di inFolio, rivista del Dottorato di Pianificazione Urbana e Territoriale delle Università di Palermo, Catania e Reggio Calabria; dal 1994 è redattore di Città e Territorio, il Bollettino del Dipartimento Città e Territorio dell’Università di Palermo; dal 1999 viene nominato redattore della Sezione Workshop "Community Planning" della Rivista online Planum e redattore responsabile della SIU Newsletter, Bollettino della Società Italiana degli Urbanisti.
Nel 1996 consegue il titolo di Dottore di Ricerca in "Pianificazione Urbana e Territoriale" con una tesi dal titolo “L’armatura culturale del territorio. Il ruolo del patrimonio culturale nei processi di pianificazione”, svolta sotto la direzione scientifica di Vincenzo Cabianca. La tesi, pubblicata, ottiene numerosi riconoscimenti per l’originalità del contributo alla disciplina e diventa occasione di successive applicazioni dei risultati ed affinamento delle metodologie.
Nel 1996 vince il concorso di Ricercatore in “Tecnica e Pianificazione Urbanistica” presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo ed afferisce al Dipartimento Città e Territorio presso il quale svolge tuttora attività di ricerca e di sperimentazione progettuale per conto delle istituzioni regionali. Dal 1996 è docente dei corsi di Pianificazione del patrimonio culturale (corso integrativo, a.a. 1996/97 e 1997/98), Teorie della pianificazione territoriale (dall’a.a. 1998/99 all’a.a. 2000/01), Pianificazione del Territorio (dall’a.a. 1997/98).
Nel 2000 viene chiamato come Professore Associato di “Urbanistica” presso la Facoltà di Architettura di Palermo; è titolare del Laboratorio di Urbanistica presso il CdLS in Architettura ed insegna Pianificazione territoriale presso il CdL in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale. Insegna inoltre nel Master universitario in Sistemi Informativi Territoriali per i Beni Culturali (Agrigento), nel Master universitario in Landscape Design (Milano) e nel Corso di specializzazione post lauream Atelier del patrimonio siciliano del Dipartimento Storia e Progetto nell’Architettura di Palermo.
Nel 2005 viene chiamato come Professore Ordinario di "Urbanistica" presso la Facoltà di Architettura di Palermo, ed è titolare di cattedra fino ad oggi, raccogliendo il testimone da Vincenzo Cabianca e continuandone il suo magistero nella didattica, nella formazione di ricercatori e professori, nella divulgazione di un pensiero urbanistico fondato sulla alleanza tra cultura umanistica, scientifica e digitale.

Conduce numerosi studi e ricerche inerenti la valorizzazione delle risorse culturali e la riqualificazione urbana presso Enti ed Università italiani e stranieri: nel 1993 è in Francia presso l’Université Paris Val de Marne, dove intesse rapporti di ricerca con Marcel Roncayolo e Françoise Choay, e presso l’Institute d’Urbanisme de Paris ed il Centre de Documentation sur l’Urbanisme; nel 1999 e nel 2000 trascorre un periodo di studio negli USA presso la Columbia University di New York, School of Architecture and Planning, dove conduce uno studio sulla rigenerazione urbana dei quartieri di SoHo, Chelsea e Harlem, sotto la direzione di Peter Marcuse. Dal 2004 al 2008 trascorre periodi di studio a Londra e Parigi per approfondire le ricerche sulla rigenerazione urbana. Per le sue ricerche e pubblicazioni viene invitato a tenere lezioni e conferenze in numerose università ed istituzioni italiane ed estere, tra cui Milano, Roma, Firenze, Napoli, Torino, Genova, Venezia, New York, Londra, Parigi, Newcastle, Dortmund, Madrid, Praga, Pechino, Valencia, Nantes, Mosca, Barcelona, Hannover.

La sua costante attività di ricerca sui temi della interpretazione e valorizzazione della cultura della città e del territorio lo conduce ad aderire alle principali associazioni scientifiche del settore: a partire dal 1991 è socio dell'INU e dal 1995 membro effettivo; dal 1994 è membro dell’ICOM (International Council of Museums) e dell’ISoCaRP (International Society of City and Regional Planners); dal 1995 è socio dell’AISRE (Associazione Italiana di Scienze Regionali), della RSAI (Regional Science Association International); dal 1996 è membro della SIU (Società Italiana degli Urbanisti) di cui, dal novembre 2000 al febbraio 2003, fa parte del Direttivo Nazionale. Nel 2014 è tra i fondatori di Accademia Urbana un'associazione di studiosi universitari di urbanistica e pianificazione orientata al ripensamento del ruolo sociale dell'urbanistica nella società italiana.

L’impegno didattico associa l’impegno sperimentale, assumendo importanti responsabilità scientifiche e culturali relative alla pianificazione del territorio per le pubbliche amministrazioni. Dal 1994 al 1996 collabora con Vincenzo Cabianca alla redazione del Piano paesistico delle Isole Eolie. Dal 1997 ad oggi è consulente del Comune di Palermo per le politiche culturali e lo sviluppo socio-economico. Nel 1998 viene incaricato, con Nicola Giuliano Leone come capogruppo, della redazione del Piano provinciale di Agrigento. Dal 1999 al 2002 fa parte del Comitato Tecnico Scientifico istituito presso l'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia per il Piano Territoriale Urbanistico Regionale. E' consulente della Regione Siciliana per la programmazione socio-economica e la pianificazione territoriale e urbanistica. Dal 2002 al 2010 è consulente scientifico della Provincia Regionale di Palermo per la redazione del Piano Territoriale Provinciale di Palermo per il quale ha avviato la sperimentazione di forme innovative di pianificazione provinciale strategica. Dal 2003 è consulente scientifico del Comune di Palermo per la pianificazione strategica e per i programmi di rigenererazione urbana. Dal 2005 è consulente dell'Autorità Portuale di Palermo per la redazione del Masterplan per il waterfront e per la redazione del Piano Regolatore Portuale di Palermo.
Ha fornito consulenza scientifica per numerosi piani strategici, urbanistici e paesaggistici, tra i quali:
- Piano territoriale provinciale di Agrigento (in coll.).
- Azioni a sostegno delle città per la programmazione 2000-2006 attraverso la valutazione degli effetti del Programma Urban di Palermo.
- Progettazione del Sistema Informativo Territoriale Regionale a rete della Regione Siciliana.
- Piano territoriale provinciale di Palermo.
- Piano Territoriale Paesistico degli Ambiti III e V del particinese, del corleonese e dei Monti Sicani.
- Programma Innovativo in ambito urbano “Porti&Stazioni” per il Waterfront centrale e le aree Sampolo e Lolli-Notarbartolo di Palermo.
- Piano Urbano della Mobilità della Provincia di Catania.
- Piano Regolatore Portuale del Porto di Palermo.
- Piano Strategico di Area Vasta del Nord Barese-Ofantino.
- Carta del rischio locale dei waterfront di Catania, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani.
- Strategie e indirizzi per il Piano Territoriale Paesistico Regionale.
- Piano Strutturale con valenza strategica della provincia di Potenza.
- Piano Strategico di Area Vasta della Provincia di Palermo.
- Piano Strategico di Area Vasta del sistema provinciale siracusano e Piano strategico di Avola.

I suoi studi sul ruolo dei sistemi informativi per la pianificazione e gestione delle trasformazioni territoriali, già sperimentate in occasione del Piano paesistico delle Isole Eolie, lo conducono, nel 2001, alla progettazione per la Regione Siciliana del Sistema Informativo Territoriale Regionale, un progetto di network di 41 SIT distribuiti nel territorio regionale finalizzati alla conoscenza, interpretazione e monitoraggio del territorio e delle politiche di sviluppo; attualmente ne coordina l’attuazione e la connessione del sistema con la Carta del Rischio del Patrimonio Culturale e Ambientale avviata dal Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro dei Bb.Cc. Nel 2002 progetta, sempre per la Regione Siciliana, il Sistema Informativo Regionale Ambientale.
Ha promosso importanti iniziative nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale: nel 1998 ha organizzato la manifestazione Palermo città educativa. Prima Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica, promuovendo la costituzione di un sistema museale per la fruizione delle collezioni e dei musei universitari di Palermo; nel 1999 viene nominato Coordinatore della Commissione per la redazione della Carta Europea dei Diritti Culturali dello Sviluppo (European Charter on Cultural Rights of Development) ed in tale veste redige la Carta dei Principi di Palermo (Cied Palermo Principles), approvata all'unanimità dai delegati della European Conference on Culture and Development (Leipzig). Dal 2001 fa parte del Board dell’Ateneo di Palermo per la gestione del progetto CampusOne, promosso dalla CRUI, come progetto di eccellenza per l’innovazione dell’offerta didattica universitaria. In particolare, è il responsabile per la promozione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Tra le numerose pubblicazioni di libri ed articoli in riviste, si segnalano nel processo evolutivo del pensiero e della ricerca applicata: Storia urbanistica della città di Corleone (1993) sulla interpretazione dei tessuti e contesti storici della città; Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo. L’Ospedale Grande, il Trionfo della Morte e l’urbanistica aragonese a Palermo (1994) e L’architettura degli oratori: uno strumento ermeneutico per l’urbanistica palermitana (1995) nei quali vengono rintracciate le valenze dell’urbanistica come “arte della memoria urbana”; Palermo città educativa (1997), in cui vengono tracciate le linee guida per il sistema museale universitario come rete per la riqualificazione urbana.
Dedicati alla didattica ed alla definizione dei temi più rilevanti per l’urbanistica e la pianificazione territoriale: Pianificazione territoriale e urbanistica. Dalla conoscenza alla partecipazione (1996), una raccolta di saggi sui metodi e sui principi della pianificazione; Teorie della pianificazione. Questioni, paradigmi e progetto (2003), dedicato alla ricostruzione critica della trasformazione della disciplina attraverso l’individuazione delle fasi evolutive, dei principali paradigmi e degli impegni per il progetto della città e del territorio
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Con il libro L'armatura culturale del territorio (1999) inaugura un filone di studi urbanistici sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio che rafforza il mainstream europeo di una pianificazione della città e del territorio alimentata dalle identità culturali, considerate sia matrici che strumenti per lo sviluppo locale sostenibile, piuttosto che valori solo da conservare. Gli studi sull'armatura culturale del territorio hanno prodotto alcune ricerche applicate finalizzate alla individuazione di parametri qualitativi e quantitativi per la formazione di "sistemi culturali locali" in Sicilia.
Più recenti, e dedicati alla ricerca applicata sono: Le forme della città contemporanea: qualità urbana e sviluppo territoriale (2002) sull’interpretazione delle esperienze Urban finalizzata all’estrazione di buone pratiche per la rigenerazione urbana; La città e i musei. Aree dismesse, musei e comunicazione per la riqualificazione urbana a Palermo (2002) che raccoglie i risultati di una ricerca di interesse nazionale sulle opportunità per l’urbanistica di orientare la dimensione culturale dello sviluppo; Pianificare nel dominio culturale. Strutture e strategie per l’armatura culturale in Sicilia (2003) sulla sperimentazione di metodi innovativi di analisi strutturale sul patrimonio culturale e sui servizi per la fruizione in un’ottica di indirizzo strategico dello sviluppo regionale.
E' il teorico italiano della "città creativa", su cui ha pubblicato il volume Creative City. Dynamics, Innovations, Actions (2007) nel quale viene proposto un manifesto per la progettazione delle città creative di "seconda generazione" fondate sulle 3C: Cultura, Comunicazione e Cooperazione. Lo scenario della crisi globale lo ha condotto alla individuazione di una terza generazione e alla elaborazione del paradigma della "città creativa 3.0", capace di generare nuova città e nuovi cicli di vita più creativi, intelligenti e sostenibili, in grado di agire come propulsori di nuove politiche urbane per uscire dalla crisi.
Il libro del Governare l'evoluzione (2009) raccoglie piani e progetti degli ultimi 10 anni, tracciando un quadro delle trasformazioni dell'urbanistica verso la pianificazione strategica e suggerendo le ulteriori innovazioni necessarie perché l'urbanistica possa riuscire a dare risposte efficaci ad una società in continua evoluzione.
Con il libro Reimagining Urbanism (2013) ha indagato e interpretato le città nell’era della metamorfosi, sia come potenti attrattrici di popolazione, ma soprattutto come soggetti di nuove relazioni con le aree suburbane e le zone rurali, come attivatrici di potenti ecosistemi creativi e come alimento di nuovi sistemi produttivi makers-based. Viene proposta una urbanistica capace di produrre risorse per un nuovo metabolismo urbano che si concili con la tutela dell'ambiente, con la riduzione dei consumi, con il consolidamento del welfare, nonché con l’incentivazione di startup innovative in grado di stimolare l'intelligenza e la creatività, di estendere l’agricoltura urbana ed il riciclo, di gestire l'adattamento climatico e l'efficienza energetica delle città del futuro prossimo. A partire dalle sfide che attendono le città contemporanee (il cambiamento climatico, la società della conoscenza, la diffusione della rete e l’economia circolare) con il libro Augmented City (2017) propone il nuovo paradigma della città aumentata”, una città più senziente, intelligente e open source, basata sulla creatività, sulla resilienza e sul riciclo per essere più produttiva, più fluida e reticolare. Soprattutto la città aumentata è una piattaforma spaziale, sociale, culturale ed economica che incrementa la qualità della vita dei suoi abitanti e necessita per la sua progettazione e sviluppo di un approccio strategico incrementale e adattivo.
Con il libro Futuro. Politiche del diverso presente (2019) introduce il "futuro" nel dibattito pubblico italiano, in un paese come l’Italia che lo ha cancellato non solo dalla produzione istituzionale, ma anche dalle discussioni da bar, dai temi della maturità, dai post sui social network. Un libro che rompe un sistema fatalista che si accontenta di fare manutenzione del presente sperando che il futuro arrivi a salvarci. Il libro assume consapevolmente una prevalente dimensione politica, nella convinzione che l’architettura sia politica, e che l’urbanistica sia la più politica delle sue declinazioni, perché essa ha il privilegio – e il dovere – di dare forma ai desideri della società. Il libro ha l’ambizione palese di “nutrire l’intellettuale collettivo”, un soggetto plurale e diffuso in cui intelligenza e cultura, soggetti istituzionali e informali, abbandonata ogni separatezza elitaria, lasciate le rispettive tribù, si reintegrino nel processo di emancipazione e responsabilizzazione della cittadinanza attiva. E’ un libro che racconta l’Italia mediana che non si arrende, un Sud che resiste e innova, città e paesi siciliani pregni di comunità sensibili e resilienti, università aperte, comunità resilienti, mecenati e artisti, giovani (molti) che con coraggio non accettano un presente in declino ma agiscono per aprire le porte all’adiacente possibile, una sorta di futuro ombra, più interessante, più felice, che aleggia ai margini o negli interstizi dello stato attuale delle cose. Perché il futuro nasce dalla interazione tra il reale e il possibile, ma si nutre del coraggio e della caparbietà di metterli insieme.
Con il libro Città Aumentate. Dieci gesti-barriera per il futuro (2021) postula una teoria per cui le città non sono solo luoghi dell’abitare, ma sono nate per essere anche potenti dispositivi creativi per costruire relazioni feconde, produrre nuove economie e accelerare l’innovazione delle comunità. Quando diventano luoghi delle diseguaglianze e del conflitto e generano povertà ed emarginazioni, invece, esse perdono la loro funzione co-evolutiva con l’umanità. Oggi, soprattutto dopo il tempo pandemico e nella crisi climatica ed energetica, le città somigliano sempre più a caotiche agglomerazioni urbane predatorie e insalubri, generando la tentazione di una fuga verso improbabili borghi-rifugio contro il contagio. La città produce l’anti-città come un’infezione che erode dall’interno il patto urbano che sta alla base del nostro vivere collettivo, muovendosi pervasiva e invisibile dentro i meccanismi di produzione dello spazio urbano contemporaneo, inquinandone l'identità, assottigliandone il tessuto sociale e aumentandone la fragilità. Il libro, quindi, invoca una rivoluzione urbana, proponendo una guida concettuale e operativa per i cittadini, i progettisti, gli imprenditori e gli amministratori per produrre la necessaria innovazione urbana attraverso attraverso dieci “gesti-barriera” per rendere la città a prova di crisi, e per cambiare un modo di vivere le città che non vogliamo più accettare. Dieci gesti-barriera da usare insieme per attivare le “città aumentate”, capaci di dare una risposta concreta alle principali sfide del secolo: mitigare e contrastare i cambiamenti climatici, rafforzare la società della conoscenza, rimodulare la globalizzazione delle reti e aumentare la sostenibilità dell’ecosistema urbano.
Homo urbanus. Città e comunità in evoluzione (2022) è un libro dedicato alla necessità di un salto evolutivo dell’umanità e delle città, insieme. La città, infatti, è eminente condensato di un mondo in cui l’umano è sempre più urbano, è reificazione della cultura dell’umanità, è corpo delle emozioni, è spazio fisico su cui atterra il pensiero. La città è splendido palinsesto della memoria dell’umanità, matrice della evoluzione della specie umana, e adesso deve essere il più brillante progetto di futuro per la specie umana in evoluzione dall’Homo sapiens che ha attraversato la rivoluzione cognitiva, quella agricola e quella industriale e che, per non soccombere alla sua stessa evoluzione, si avvia a compiere nelle città, forma prevalente dell’abitare, la transizione ecologica e la transizione digitale per raggiungere un nuovo stadio evolutivo verso l’Homo urbanus. Il libro dedica particolare attenzione al nuovo canone di rigenerazione urbana, poiché non è di una creazione ex novo che abbiamo bisogno, ma di un salto evolutivo delle città esistenti, fatto di aggiustamenti, modellamenti e adattamenti, per accogliere meglio e far progredire la nuova specie urbana. Un protocollo di rigenerazione urbana deve essere capace di riattivare un nuovo metabolismo urbano più creativo, inclusivo ed ecologico, da applicare nei processi/progetti di trasformazione urbanistica che debbano agire per riattivare parti di città (quartieri, distretti, comparti) o di territorio (aree periurbane e rururbane) che debbano uscire da condizioni di declino economico, fragilità sociale, desertificazione demografica o funzionale, dismissione industriale e manifatturiera, rischio ambientale. Viene, quindi, proposta un’urbanistica-bricolage che utilizzi, ricomponendoli, i materiali che le provengono dalla percezione condivisa della realtà, dalle righe di codice scritte da programmatori parziali e dall’arcipelago di spazi vissuti e percepiti in cui è immersa. Serve un’urbanistica aperta e dialogica prodotta da numerosi soggetti con diverse sapienze e portatori di differenti tipi di conoscenza che, insieme, concorrano ad una maggiore customizzazione del progetto di città: un’urbanistica custom made e talvolta self service. Il libro propone un nuovo protocollo, chiamato Cityforming, un processo incrementale e adattivo il quale agisce contemporaneamente con la lungimiranza della visione e con il pragmatismo delle tattiche e delle azioni quotidiane, vive dentro un campo di probabilità determinando a sua volta un ampio spettro di possibilità. Il Cityforming stimola a essere contemporaneamente tempestivi e lungimiranti, immaginare il tempo lungo e agire nel momento propizio, immaginare il futuro e adattare il diverso presente.
Dal 2004 ha iniziato ad applicare i principi della città creativa alla riqualificazione delle aree di waterfront urbano, sia analizzando numerose esperienze europee, sia affrontando il caso concreto della rigenerazione del waterfront di Palermo. Nel 2005 i suoi lavori per il waterfront di Palermo sono stati esposti alla X Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Nel 2015 la Biennale Internazionale di Architettura di Buenos Aires gli ha conferito il premio per la “investigation academica” per i suoi studi sulla rigenerazione urbana e la creatività.
Nel 2018 fa parte del Team Curatoriale del Padiglione Italia curato da Mario Cucinella per la XVI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, collaborando alla redazione del progetto collettivo per l'area strategica di Gibellina e del Belice. Nel 2019 fa parte del Team Curatoriale del Padiglione Italia curato da Alessandro Melisper la XVII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, collaborando alla redazione della Carta di Peccioli sulle comunità resilienti.