teCLa - Effemeride 2011

codice DOI: 10.4413/EFFEMERIDE


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Effemeride è una sezione di “teCLa” dedicata alla comunicazione immediata degli esiti di ricerche in corso di svolgimento. Vi si pubblicano notizie, immagini e documenti inediti che potranno anche essere oggetto di studi più approfonditi.
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Flash d’arte sulla terza pagina di “Sicilia Nuova”
di Roberta Cinà

Edita a Palermo dal gennaio del 1925 al febbraio del 1927, “Sicilia Nuova”, analogamente a giornali coevi anch’essi attualmente allo studio, presenta contributi interessanti per gli studi sulla critica d’arte degli Anni Venti del secolo scorso. Il quotidiano si segnala innanzi tutto per il corredo iconografico, con ‘pupazzettature’ di Giuseppe Onufrio e Masino Termini, e novelle illustrate da Morici e Pippo Rizzo, al quale si devono anche alcuni disegni per la prima pagina, ispirati agli eventi di attualità; ricordo quello intitolato XXVIII Ottobre 1926, celebrativo dell’anniversario della marcia su Roma, che anticipa di tre anni il bozzetto per piastrella con l’Ardito oggi al Museum di Bagheria e che fu pubblicato anche, nel 1929, sul numero unico di “Arte futurista italiana” analogamente a Basta!, già su “Sicilia Nuova” nel 1926, precedente dunque di un anno al dipinto col Manganellatore. Pippo Rizzo firmò anche alcuni articoli, tra i quali Il mio studio, dal tono autobiografico e evocativo, nonché La mostra futurista di L. Balestrieri inaugurata da F. T. Marinetti, indice di un’attenzione sempre viva per il futurismo, che più volte si palesa sulle pagine di “Sicilia Nuova”, anche con contributi di Guglielmo Jannelli, che riferisce del campeggio organizzato per Marinetti(1), testimoniando il forte legame con l’isola e il noto fascino esercitato dal vulcano su ‘Caffeina d’Europa’. Ancora Jannelli, questa volta insieme a Luciano Nicastro, avrebbe dedicato un articolo a Giacomo Balla: i teorici del futurismo siciliano erano, insomma, ben rappresentati. A Federico De Maria, che però aveva già da tempo mutato i propri orientamenti, si devono alcuni articoli per la rubrica “Le campagne della resurrezione”: Palermo, città da Baedecker; La città bella; Palermo risorta; Palermo nuova; La perla del Mediterraneo, intesi a sollecitare interventi quali la creazione di viali alberati, l’‘avvicinamento’ della città al mare, il restauro di antichi monumenti e il miglioramento delle strutture sanitarie, in vista di una modernizzazione urbanistica volta a rendere Palermo più appetibile per i circuiti del turismo internazionale, tema presente su diverse testate coeve, anche per le ovvie implicazioni economiche. Altri articoli(2) si collocano nell’ambito del turismo e del sempre crescente interesse rivestito dai paesaggi, dai monumenti e dai complessi archeologici, sia in quanto mete dei viaggiatori, sia perché rappresentativi dell’identità locale e nazionale, anche nell’ottica espressa nella legge del 1922, su disegno crociano del ’20, in base al quale al «patriottismo» contribuiscono «la rappresentazione materiale e visibile della patria, coi suoi caratteri fisici particolari», nonché gli usi, le tradizioni e «tutto ciò […] che plasma l’anima della razza, o meglio […] influisce allo sviluppo dell’anima nazionale». Su analoghe direttrici sembra collocarsi lo studio dell’arte siciliana del passato, per la quale Carlo Battaglia, interessante figura di artista e critico attualmente allo studio, nell’articolo Pittori minori del Rinascimento in Sicilia sottolinea l’importanza di riscoprire figure di artisti che, pur se non eccelsi, «rispecchiarono con la loro arte i caratteri etnici, […] tramandarono a noi costumi ed episodi della vita di quei tempi». Nella convinzione di compiere «un dovere non soltanto da studioso, ma anche di italiano», l’autore punta l’attenzione sui Graffeo, Nicolò Spalletta, Nicolò da Pettineo, riprendendo i fondamentali studi di Gioacchino Di Marzo, di cui riconosce l’importanza della ricerca documentaria, ma lamenta una non matura visione estetica dell’opera d’arte e la scarsa portata divulgativa (avvertita, nello stesso periodo, da Enrico Mauceri). In Un trittico bizantino del periodo normanno, Battaglia auspica la pubblicazione di un’«opera organica […] divulgativa e feconda […] condotta con quei sani criteri d’indagine e con quella limpida visione estetica atti a diffonderne la conoscenza fuori il ristretto cerchio degli studiosi»; nel frattempo, egli si impegna a «mettere in luce» opere di artisti meno noti, invitando gli studiosi a frugare in «piccoli musei, nelle sperdute chiesette di campagna». Pur non avendo valore di approfondimenti storico-artistici, vanno poi segnalati, sulla terza pagina di “Sicilia Nuova”, articoli in cui opere d’arte o vicende biografiche di artisti sono spunto per descrizioni e racconti, esercitazioni di prosa di genere vagamente e attardatamente assimilabile ad alcune produzioni giovanili, di impronta carducciana, di Corrado Ricci(3). Anche l’arte contemporanea trova voce sulle pagine del quotidiano, sia attraverso gli scritti dell’architetto Salvatore Cardella(4), la cui copiosa produzione teorica è presente su molte testate del tempo, che con i contributi, tra gli altri(5), di Paolo Bevilacqua e del cugino Alberto Bevilacqua, del quale si segnalano la corrispondenza da Berlino sui pittori del tempo e Berlin bei nacht, di tono più mondano; non a caso, a lui si dovevano gli allestimenti per i balli che animavano le serate del lido palermitano di Mondello, frequentato dal bel mondo sin dai tempi della belle époque. Concludo ricordando le numerose corrispondenze relative agli eventi espositivi di maggiore risonanza(6), che confermano ancora una volta l’attenzione per le arti figurative presente sulle pagine di questa interessante testata palermitana degli anni Venti, attualmente oggetto di approfondimenti.

nota 1 - Un campeggio sull’Etna con F. T. Marinetti (Fogli di taccuino).
nota 2 - Tra i quali quelli di Mata, Palermo più bella. Le strade-le piazze-le ville; G. Cassaro Barbone, Le zolfare nel turismo siciliano; E. Gabrici, Imera; Thry, Caltanissetta, secondo me; G. Nicastro, Tradizioni leggendarie sulla Reggia di Cocalo; G. Lombardo De Stefani, Sciacca, i suoi monumenti ed i restauri in S. Maria delle Giummare; R. Davy Gabrielli, Vagabondaggio siracusano; Mostra e concorso fotografico del paesaggio siciliano.
nota 3 - V. Parrino, Vecchie storie nostre-Vito D’Anna e la cupola del SS. Salvatore e Paolo Vasta; B. Mazzara, Fra le vestigia del Tempo-S. Giovanni degli Eremiti e Palermo monumentale-Le Chiese della Decadenza; Susanna, L’ultimo angelo del Correggio.
nota 4 - Architettura d’anteguerra; Valori costruttivi dell’Architettura.
nota 5 - S. Pintacuda, Nello studio di due artiste; G. Raimondi, Domenico De Vanna; L. Pignato, La mostra regionale a Villa Gallidoro.
nota 6 - Tra cui G. Maurigi, Lettere parigine. L’esposizione dell’arte decorativa e L’Esposizione dell’Arte Romena (nostra corrispondenza particolare); F. Damiani, Il padiglione italiano all’Esposizione di Arti Decorative di Parigi; M. Puccini, Lettere romane. La mostra di Tommaso Cascella; F. Geraci, La prima Mostra d’arte marinara in Italia.

 

Galleria di Immagini

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