teCLa - Effemeride 2011

codice DOI: 10.4413/EFFEMERIDE


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Effemeride è una sezione di “teCLa” dedicata alla comunicazione immediata degli esiti di ricerche in corso di svolgimento. Vi si pubblicano notizie, immagini e documenti inediti che potranno anche essere oggetto di studi più approfonditi.
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La salvaguardia dei mosaici del duomo di Monreale in un documento inedito del 1756
di Elvira D'Amico

Un ordine del viceré marchese Fogliani rivolto ai Deputati della fabbrica della cattedrale di Monreale, contenuto nel fondo Tribunale Real Patrimonio dell’Archivio di Stato di Palermo, desta interesse come testimonianza dell’attenzione e della cura prestata nel secolo XVIII al pregiato manto musivo del duomo, la cui salvaguardia è interesse primario della corte viceregia, oltre che dell’arcivescovo del tempo, l’illuminato mons. Francesco Testa, rispetto all’addobbo della chiesa con apparati effimeri, pur molto di moda all’epoca.

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Archivio di Stato di Palermo, Tribunale Real Patrimonio, vol. 3065, ff. 16-17

Abbiamo ricevuto la V[ost]ra del 4 corrente nel quale facendosi memoria del prec[edente] ordine proibitivo di non usarsi apparati in cod[esta] Chiesa Cattedrale per non inferirvi il menomo peggioramento al Mosaico, di cui è arricchita vi si palesano i v[ost]ri risentimenti, perché nonostante tal ordine proibitivo avestivo permesso di continuarsi gli apparati in d[ett]a Chiesa e vi si replicarono li più premurosi ordini per la osservanza del p[redett]o. Ci avete significato l’amarezza ne avete provato per non essere stata sincera la notizia arrivataci di vostra trascuraggine anzi molto lontana dalla verità. E giacché sin dal primo ordine siete stati vigilanti che nell’apparati soliti farsi in cod[esta] Chiesa non venisse in menoma parte preggiudicato il Mosaico sudetto siccome lo avete già pratticato per la festività principale della nascita di Maria Vergine coprendo solo l’apparato le mura sotto il mosaico, e benché le colonne siano state apparate tutte però è stato fatto per via di legami restando liberi li capitelli di esse che non erano adorni se non ché da una festina di fiori sostenuta da semplice spago senza chiodi siccome pure p[er] farsi l’apparato nel Cibborio del Cappellone e nel coro vi si fecero li telari di legname ove attaccava il paramento per non inferirvi menomo danno alli Marmi anziche Mons[igno]r Arcivescovo zelantissimo per il Mosaico sudd[etto] nemmeno permise di farsi la costumata Ombrella ma una semplice Corona sostenuta da forte corda come il tutto fu con distinzione osservato da q[uest]o nostro Proc[uratore] Fiscale D. Giovanne Accardo che casualmente trovossi giorni addietro in cod[est]a. Epperò avete tutto ciò a noi rappresentato in discarico della vostra cieca obbedienza ed attenzione in eseguire le nostre risoluzioni, come meglio p[er] d[ett]a V[ost]ra …14 sett.1756 Epperò approviamo la v[ost]ra zelante condotta … in eseguire il sudd[etto] Dispaccio esortandovi e ordinandovi … che dobbiate con ugual zelo ed attenzione eseguire e osservare il succ[ennato] n[ost]ro Dispaccio senza permettere che si facessero in cod[esta] Chiesa Metropolitana per qualsivoglia festività apparati che in qualunque maniera pregiudicar e danneggiar potessero il Mosaico, di cui va ella riccamente adornata. Datum Panormi 22 sett. 1756 Il marchese Fogliani Alli Deputati delle fabriche e Giogali della Cattedrale di Monreale

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Il documento anticipa quella attitudine storicistica che si diffonderà nel secolo XIX, volta all’apprezzamento delle arti figurative del periodo medievale. In particolare i mosaici hanno formato una sorta di diaframma utile alla conservazione delle architetture che ne sono contenitori. Infatti a Monreale come alla Martorana o alla Cappella Palatina, l’impianto architettonico si è conservato pressoché inalterato, grazie alla decorazione musiva, straordinario patrimonio della Sicilia normanna. Grazie ai mosaici, l’interesse per la cultura medievale si evidenzia anche in un periodo in cui spesso le testimonianze di quell’età venivano cancellate o trasformate da intereventi invasivi e superfetazioni.